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il caso

Strafalcioni in tedesco sul cartello turistico, un paese sardo "star" in Germania

di Claudio Zoccheddu
Strafalcioni in tedesco sul cartello turistico, un paese sardo "star" in Germania

Il settimanale tedesco Die Zeit rilancia la foto di un lettore e il web impazzisce. Errori grossolani negli avvisi all'ingresso delle spiagge: "vietato sprecare la solitudine” e "vietato accendere fuochi d'artificio"

15 dicembre 2014
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NARBOLIA. Il ritorno pubblicitario è garantito. Sull’immagine del territorio, invece, ci potrebbe essere qualcosa di ridire. D’altra parte, per ottenere l’attenzione del settimanale tedesco Die Zeit, un gigante dell’informazione che vende 470mila copie, bisognava fare qualcosa di straordinario. Esattamente quello che ha fatto il Comune di Narbolia, anche se in maniera del tutto involontaria. Le fotografie dei cartelli di divieto sistemati lungo la spiaggia di Is Arenas hanno sbancato la satira teutonica, tanto da diventare un’immagine di culto su cui sbellicarsi dalle risate. E i tedeschi, perlomeno prendendo per buono uno dei luoghi comuni più noti, non sono mai stati un popolo avvezzo all’ilarità e alla risata facile.

Tuttavia, è piuttosto complicato trattenere il sorriso quando il divieto di abbandono dei rifiuti viene tradotto, in tedesco, con la dicitura “keine verschwendung von verlassenheit” che, letteralmente, suona più o meno così: “No spreco di abbandono”, anche se i più romantici ci hanno letto un poetico “divieto di sprecare la solitudine” che, in spiaggia, e soprattutto durante l’estate, potrebbe anche avere un senso sociale da non sottovalutare.

Difficile però che il redattore dell’esilarante cartello abbia puntato sulla poesia. Molto più probabile che la traduzione sia nata dall’uso distratto di uno dei tanti traduttori che si trovano sulla rete. In effetti, si può spiegare solo così la traduzione di un “divieto d’accesso ai mezzi non autorizzati” con la frase “verbot nicht autorisierter access to media” che qualcuno ha letto come “proibire (o proibiva) l’accesso non autorizzato ai media”. Dunque, spiagge off limits per giornalisti non autorizzati o per testate non desiderate. Peccato, però, che manchi l’indirizzo dove richiedere l’accredito o un lasciapassare temporaneo che permetta una nuotata o una sessione di tintarella anche ai cronisti.

L’equivoco, come forse la gran parte degli strafalcioni che hanno fatto ridere la Germania e arrossire la Sardegna, nasce probabilmente da una traduzione inglese decisamente naif, da cui è nato un tedesco da ridere, in cui i mezzi non diventano “veichles”, in tedesco “fahrzeug”, ma semplicemente “media” che, dal latino, significa proprio “mezzi” ma intesi come “strumenti” e non come autoveicoli, furgoni o camion.

L’ultima chicca è la spettacolare traduzione delclassicone che si ripete più o meno su tutti gli arenili dove è “vietato accendere fuochi”. Una banalità da trasformare in un avvertimento più vistoso. A Is Arenas sono vietati gli inglesi “fireworks” e i tedeschi “feuerwerkskörper” che, in italiano, sono i fuochi d’artificio. Un divieto piuttosto attuale che, se la spiaggia non fosse deserta, potrebbe tornare buono per il prossimo capodanno.

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