La Nuova Sardegna

Oristano

Riola Sardo, il giacinto d’acqua sarà concime per i campi

RIOLA SARDO. Il pericolo è scampato, perlomeno per i prossimi mesi. Il corso del rio Mar’e foghe è stato quasi completamente liberato dall’infestazione dei giacinti d’acqua, le piantine tropicali...

12 dicembre 2014
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RIOLA SARDO. Il pericolo è scampato, perlomeno per i prossimi mesi. Il corso del rio Mar’e foghe è stato quasi completamente liberato dall’infestazione dei giacinti d’acqua, le piantine tropicali che da quasi cinque anni infestano il corso del canale irriguo.

L’opera di rimozione è stata portata avanti dalla compagnia barracellare del paese che, su mandato della Provincia, ha investito i 60mila euro messi a disposizione per combattere l’emergenza. In cabina di regia, ovviamente, c’è anche il comune: «Stiamo completando gli ultimi ritocchi», ha confermato il sindaco, Ivo Zoncu, «ma possiamo già dire che ormai il canale è libero dalla piante. Anche se poi, non appena le temperature saliranno, i giacinti ritorneranno a galla come fanno da cinque anni a questa parte».

Nel frattempo, le tonnellate di massa vegetale raccolte della ruspa e dalle due pale meccaniche che lavorano lungo il corso del Mar’e Foghe diventeranno concime da spargere sui campi di proprietà del comune: «Le piante saranno sminuzzate e trasformate in concime. L’operazione avverrà sotto il controllo di un agronomo che seguirà da vicino ogni passo che verrà compiuto», dice ancora Zoncu, «poi vedremo dove e come utilizzare il concime. Il Comune possiede 10 ettari di terreno e su una parte di questi campi potremo concimare e poi piantare, ad esempio, il grano».

La soddisfazione, però, è effimera. A Riola tutti sanno che il giacinto trasformerà il canale in un gigantesco prato verde non appena ritornerà il caldo. La guerra alla piantina galleggiante, dunque, è ancora lontana dall’essere vinta: «Servirebbe un esame delle acque, oltre che una rimozione molto più capillare di quella che siamo stati in grado di organizzare. È necessario uno studio approfondito delle acque perchè tutti i semi che le piante hanno perso durante la pulizia sono finiti sul fondo del canale e, quando arriverà l’estate e le temperature si alzeranno, sarà da loro che partiranno i germogli che causeranno la nuova invasione», dice ancora il sindaco. Quindi, nonostante sia solo una soluzione temporanea, dalla parti di Riola si possono dormire sonni tranquilli. La rimozione della piantine, anche solo per una stagione, suona come una nota di serenità che coccola il paese: «Durante l’alluvione dell’anno scorso abbiamo corso il rischio di finire sott’acqua per colpa delle piante incastrate sotto il ponte sul Mar’e foghe. Nonostante la storia sia molto lontana da una conclusione, almeno questo pericolo è stato congiurato», conclude Zoncu. (c.z.)

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