La Nuova Sardegna

Oristano

Rione Santa Caterina: protesta continua Il Comune non ci sta

di Alessandro Farina
Rione Santa Caterina: protesta continua Il Comune non ci sta

Bosa, le nuove lamentele per un problema alla rete idrica I residenti: «Senz’acqua da giorni». La risposta: «È falso»

10 dicembre 2014
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BOSA. «Siamo senz’acqua da giorni», l’allarmante segnalazione in arrivo dal quartiere di Santa Caterina. «Non ci risulta. Alcuni lavori eseguiti oggi sono durati poco più di un’ora ma tutto è tornato subito alla normalità», spiegava ieri mattina l’assessore ai lavori pubblici Danilo Mastinu. Si gioca anche in termini di “interpretazione” la percezione temporale della carenza idrica nella città del Temo. Comunità spesso alle prese con continui e più o meno lunghi disservizi causati dalle falle che si sono aperte, nel lontano e soprattutto recente passato, sulla condotta foranea che alimenta i serbatoi posizionati sulle colline di Serravalle e Monte Furru.

Questa volta però, fortunatamente, la tubatura in cemento amianto che permette all’acqua potabile di raggiungere gli ottomila residenti locali con il problema segnalato nelle scorse ore dal quartiere non c’entra nulla. «È stato necessario intervenire in uno stabile del rione Santa Caterina, dove una grossa perdita stava allagando il piano terra di un’abitazione. I tecnici hanno dovuto chiudere le saracinesche all’intero quartiere e operare per circa un’ora per risolvere il problema, quindi l’acqua è tornata in rete» rassicura l’assessore Danilo Mastino. Che ribadisce: «Non ci risulta alcuna altra problematica, né tanto meno che l’acqua possa essere mancata addirittura settantadue ore, come mi segnala un sms inviatomi da un abitante del rione» l’ulteriore precisazione. Un’ora d’intervento e di assenza d’acqua vissuta probabilmente da qualcuno come un’eternità, forse figlia di una sindrome da allerta idrica, le possibili ipotesi. Di certo a Bosa in molti, quando dal rubinetto arriva uno sfiato d’aria anziché il prezioso liquido, tirano più di un sospiro, e non di sollievo. In attesa, questo il panorama sul fronte delle concrete risposte alla manifesta fragilità della condotta foranea, che si intervenga in tempi rapidi, ergo prima della prossima estate, nei tratti ammalorati del tubo da mezzo metro di diametro che collega Barasumene al ripartitore di Monte Contra e la struttura ai serbatoi cittadini e delle località costiere di Bosa, Magomadas e Tresnuraghes. Opere, oltre un milione gli euro stanziati da Abbanoa, che dovrebbero scongiurare nuove possibili rotture del tubo: in particolare vicino alla diga di Monte Crispu e al ripartitore di Monte Contra. In attesa di un ben più corposo intervento, in questo caso da cinque milioni di euro la stima delle uscite, collegato però agli introiti futuri del gestore unico. Quello per la sostituzione integrale della tratta di oltre dieci chilometri che serve Bosa e Marina, Santa Maria del Mare a Magomadas e la vicina Porto Alabe sulla costa di Tresnuraghes.

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