La Nuova Sardegna

Oristano

La sfida di Soddì: vuole “resistere”

di Maria Antonietta Cossu
La sfida di Soddì: vuole “resistere”

È tra i 33 comuni isolani a rischio estinzione e punta sul mercato immobiliare

06 dicembre 2014
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Il vagito dell’ultimo nato, venuto alla luce a novembre, è la replica indiretta all’infausto vaticinio sull’estinzione del piccolo borgo entro il 2050. Un’entrata in scena inconsapevole ma allo stesso tempo foriera di un messaggio di speranza. Eppure l’esito dell’indagine condotta dall’università di Cagliari sembra non lasciare intravedere altro destino se non quello di sparire dalla topografia della Sardegna. La ricerca, infatti, colloca Soddì fra i 33 comuni maggiormente esposti al rischio di estinzione. Il centro del Guilcier è uno dei più piccoli con i suoi 122 abitanti (per il 45% ultrasessantacinquenni), il risultato della decrescita del 14% rilevata dal 2001 a oggi. Tuttavia c’è un dato in controtendenza rispetto alle previsioni sullo spopolamento: nello stesso periodo di riferimento sono nate le tre attività commerciali e artigianali del paese: un bar, un laboratorio di parrucchiere e una pizzeria. Tutti esempi dell’ istinto di sopravvivenza di una comunità che si ribella all’idea di dissolversi nel nulla. Il primo a confutare questa ipotesi è il sindaco: «Soddì non si spopola, anzi, ci sono validi motivi per credere che la popolazione torni a crescere e ad attestarsi su livelli stabili» ribatte Francesco Medde citando a mo’ di esempio i due nuovi nati del 2014. Ad alimentare la fiducia del primo cittadino, inoltre, è la domanda del mercato immobiliare, che il Comune non è in grado di soddisfare unicamente per le resistenze dei proprietari o per le condizioni non sempre perfette degli immobili. «Abbiamo avuto almeno una dozzina di richieste di trasferimento che per queste ragioni non si sono concretizzate – conferma –. Perciò stiamo cercando di incoraggiare i cittadini a mettere a disposizione le loro proprietà: questo permetterebbe di rivitalizzare il tessuto demografico e per qualcuno diventerebbe una fonte di reddito». L’amministrazione civica negli ultimi due anni ha messo a bando 100mila euro a fondo perduto per la ristrutturazione delle abitazioni private, per una quindicina di richieste. Per la terza annualità si assegnerà l’ intero importo a un unico soggetto prevedendo una premialità nel punteggio per chi cederà in affitto l’immobile. Sul filone del mattone il Comune scommette molto, forte della competitività dei prezzi di mercato di un piccolo borgo rispetto alle città. Ciò che Soddì può fare per invertire la tendenza del processo demografico, dunque, è sfruttare il moto della corrente contraria, di chi cioè arriva nel Guilcier per motivi professionali e cerca una sistemazione vicina alla sede di lavoro a condizioni economicamente convenienti. O dei turisti e degli emigrati che visitano o tornano in Sardegna per una vacanza e decidono di non andarsene più, come la famiglia belga che qui ha deciso di mettere radici. Su questo fronte il paese ha più di una carta da giocare: un ambiente salubre, un bassissimo tasso delinquenziale, la prossimità alla principale arteria viaria dell’isola e la contiguità territoriale con gli agglomerati a più alta concentrazione di servizi.

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