La Nuova Sardegna

Oristano

Lettere anonime, la minoranza vuole che se ne parli in Consiglio

di Alessandro Farina
Lettere anonime, la minoranza vuole che se ne parli in Consiglio

Udc e Per Bosa chiedono che le missive calunniose inviate al sindaco approdino in assemblea Luigi Mastino: «Non credo sia accettabile dare spazio in sede istituzionale a chi utilizza l’anonimato»

04 dicembre 2014
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BOSA. “Lettere anonime e Porto di Bosa”. Questo l’unico punto che le minoranze di Udc e Per Bosa chiedono di inserire nell’ordine del giorno di una riunione di consiglio comunale da convocare in via straordinaria e urgente. Tema che sarà valutato dalla Conferenza dei Capigruppo, ma che parte già con un preciso veto da parte del sindaco. Che chiude le porte a qualsiasi dibattito sulle lettere anonime, e apre invece alla discussione sulla società mista che gestisce la darsena fluviale di S’Isula. Sulle missive anonime recapitate in Comune nei giorni scorsi il mondo politico locale segue la generale rotta della netta condanna. Con l’idea però che la questione debba comunque approdare in consiglio comunale, a leggere la missiva presentata nelle scorse ore in Comune. I consiglieri Udc Rosalia Acca, Sergio Obinu e Alfonso Marras, insieme a Piero Franco Casula e Sergio Rosa di Per Bosa, hanno infatti depositato la congiunta richiesta che sulle lettere “Con riferimenti a fatti riguardanti la pubblica amministrazione”, si discuta in tempi brevi nell’aula di piazza Carmine, unitamente alle problematiche legate alla Porto di Bosa. “Per conoscere dai diretti interessati i termini delle missive ed i riferimenti agli argomenti richiamati nelle stesse” le motivazioni alla base della domanda di dibattito. Considerato di “Estrema importanza” e che richiede l’aumento dei tempi di intervento in aula dei relatori, chiedono ancora Udc e Per Bosa. «A decidere sarà la Conferenza dei capigruppo, ma non ritengo che così impostato l’ordine del giorno possa trovare consenso» fa sapere il sindaco Luigi Mastino. «A parte che sulle lettere anonime è in corso un’inchiesta, ho infatti presentato denuncia alle forze dell’ordine, mi sembra chiaro che non sia accettabile dare spazio in una sede istituzionale a chi utilizza il metodo delle calunnie via posta anonima» la decisa posizione del sindaco. Che sulla questione Porto di Bosa annuncia: «Ne parleremo entro questo mese, l’impegno era già preso, e nella riunione ricostruiremo le vicende della società. A partire da chi ha voluto che il Comune fosse socio di minoranza». Mentre sulle possibili future mosse dell’ente locale – entro il 31 dicembre infatti (salvo ulteriori proroghe) il Comune dovrà dismettere il proprio 20% di quote nella Spa mista – il sindaco ribadisce: «La nostra amministrazione sta cercando di risolvere nel modo migliore situazioni che arrivano dal passato, come quella della Porto di Bosa, cercando di evitare qualsiasi possibile danno erariale al Comune». Azione, conclude Luigi Mastino «Che sarà comunque improntata a correttezza ed etica comportamentale, come dimostra ad esempio il nostro atteggiamento sui rimborsi missione. Altro argomento di cui parleremo in futuro».

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