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Abbanoa, no del Comune al sistema tariffario

Abbanoa, no del Comune al sistema tariffario

SANTU LUSSURGIU. Il plotone dei sindaci sardi che contestano le decisioni del nuovo metodo tariffario stabilito dall’Autorità nazionale in materia di gestione delle risorse idriche adesso annovera...

03 dicembre 2014
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SANTU LUSSURGIU. Il plotone dei sindaci sardi che contestano le decisioni del nuovo metodo tariffario stabilito dall’Autorità nazionale in materia di gestione delle risorse idriche adesso annovera anche il Comune lussurgese, e il numero continua a crescere.

In tutto il territorio nazionale sono 1.250 (28 in Sardegna) i Comuni che contestano quel provvedimento. Contro le decisioni di Abbanoa il sindaco Emilio Chessa, qualche giorno fa ha diffuso una nota durissima. «Con la decisione che abbiamo assunto lunedì scorso - scrive Chessa - questo Comune stabilisce di non essere disposto ad adottare il nuovo metodo tariffario imposto dall’Autorità nazionale e, a tal proposito, esprime il proprio disappunto per quello che consideriamo l’ennesimo attentato alle decisioni prese con il referendum del giugno 2011. Non lascerò da sole le famiglie lussurgesi, che devono fare i conti con una situazione economica difficile - prosegue Chessa -. E non sarà questa amministrazione a sottrarre ancora risorse dalle tasche dei cittadini, già fortemente penalizzati dalle tasse imposte dallo Stato».

Le polemiche contro Abbanoa e le sue decisioni, compresa quella o di richiedere alle famiglie un contributo di 55 euro a titolo di deposito cauzionale, continuano a tenere banco. Sono una ventina i Comuni sardi, tra i quali quello lussurgese, che hanno ricevuto una diffida a causa della mancata applicazione del nuovo sistema tariffario.

La settima scorsa i primi cittadini di diciassette paesi sardi ha inviato una lettera al presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scanu, al quale chiedono un intervento urgente al fine di ottenere una proroga in merito agli obblighi di legge derivanti da quella diffida e un’altra alla Regione sarda, primo destinatario il Presidente della Quarta commissione consiliare, Antonio Solinas, nella quale chiedono «l’apertura urgente di un tavolo politico per affrontare le tematiche inerenti la gestione del sistema idrico integrato e, nello specifico, la gestione da loro attuata in dieci anni senza chiedere alcun finanziamento alla Regione».

I sindaci, in sintesi, rivendicano l’adozione di un provvedimento legislativo ad hoc che riconosca, in via definitiva, la loro autonomia gestionale. «In assenza di risposte adeguate -scrivono - potremmo attuare manifestazioni pubbliche atte a far conoscere le nostre preoccupazioni».

Dice ancora Emilio Chessa: «La risorsa idrica non si tocca! L’acqua è un bene pubblico, e non saranno i soldi dei cittadini lussurgesi a ripianare i debiti causati dal malfunzionamento del Gestore unico». (pi.maro.)

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