La Nuova Sardegna

Oristano

Sterrato sul lungomare, il giudice non lo chiude

di Enrico Carta
Sterrato sul lungomare, il giudice non lo chiude

San Vero Milis, la procura voleva mettere i sigilli alla strada di Sa Salina Manna Dal gip è arrivato il no: giovedì è previsto il riesame di fronte al collegio

02 dicembre 2014
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SAN VERO MILIS. Non è finita. La strada della discordia è protagonista di una nuova puntata. Per la prima volta la questione dello sterrato che costeggia Sa Salina Manna a ridosso del lungomare di Putzu Idu e della famosa strada asfaltata chiusa al traffico da qualche mese, diventa oggetto di contesa nelle auel del tribunale. Nelle scorse settimane, infatti, il pubblico ministero Andrea Padalino Morichini ne ha chiesto il sequestro. Per la procura il tipo di terra utilizzato è infatti non compatibile con l’ambiente circostante. Solo che la richiesta di sequestro di quelle poche centinaia di metri di pista, non è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari Silvia Palmas. Così giovedì, sarà il collegio del tribunale a discutere il riesame della procura che insiste nel suo intento.

Sino a questo punto si è arrivati dopo mille peripezie, proteste, nascite di comitati, scontri politici. Il passaggio delle macchine sullo sterrato che è riservato ai soli residenti della borgata marina di Mandriola aveva sempre sollevato, oltre che accese e infuocate polemiche, anche un notevole polverone rossastro. Quella stessa polvere, andando poi a depositarsi nell’acqua della salina ne aveva cambiato il colore, e ciò potrebbe aver creato un danno ambientale. Proprio questo era stato uno degli aspetti evidenziati dal rapporto che gli agenti del Corpo Forestale della sezione di polizia giudiziaria avevano inviato al procuratore che indaga sulla vicenda dopo una serie di esposti.

Secondo la procura, la necessità di mettere i sigilli alla strada sarebbe legata al fatto che col passare del tempo quella terra cambierebbe il suo aspetto e anche le sue componenti. Questo impedirebbe di accertare se sia stato o meno commesso un reato. Ma il giudice per le indagini preliminari sin qui non è stato d’accordo. Alla Procura ha risposto che non c’è la necessità di mettere i sigilli alla strada, che tra l’altro è anche l’unica transitabile e poco importa se gli automobilisti ignorino i divieti e continuino a passare sul tratto asfaltato del lungomare. Quelle sono questioni di altro tipo, di educazione e di rispetto delle regole del codice della strada, ma poco avrebbero a che fare con un’inchiesta che potrebbe comunque arrivare al suo esito senza la necessità mettere sotto sequestro la strada.

La penserà allo stesso modo anche il collegio del tribunale che si riunirà giovedì per ascoltare le varie motivazioni.

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