Pochi i riconoscimenti per l’olio della Sardegna
Grande successo per Prentzas apertas, la festa dell’extravergine nuovo Tra le produzioni locali l’unica segnalazione è andata ad un’azienda di Alghero
SENEGHE. Le tensioni che hanno preceduto l’edizione 2014 di Prentzas apertas non hanno guastato il clima di festa con il quale i seneghesi hanno accolto gli oltre cinquemila visitatori, arrivati da tutta la Sardegna, per gustare le bruschette condite con il primo olio d’oliva della stagione. A guastare la festa non c’è riuscito neppure il fortissimo vento di scirocco che ha imperversato per tutta la giornata di ieri, facendo registrare temperature superiori ai 25 gradi. Insomma: festa doveva essere e festa è stata per tutti. Quelli più soddisfatti, però, sono stati sicuramente i produttori e i ristoratori, che hanno registrato ottimi affari.
La manifestazione si è aperta alle 9 di mattina con il tour degli oliveti, che ha visto la partecipazione di circa 300 bikers più un centinaio di amanti della camminata nordic walking.
Alle 10.30, nella casa Aragonese, si è svolta la cerimonia di premiazione degli oli extravergine di oliva che hanno partecipato al Premio nazionale per l’olio extravergine di oliva Montiferru. Il sindaco Antonio Luchesu, aprendo i lavori del convegno che ha preceduto la premiazione, ha ribadito l’esigenza di salvaguardare la coltura dell’olivo e di proseguire nella scelta della qualità, piuttosto che in quella della quantità.
«Più della metà degli oli saliti sul podio lo scorso aprile - ha detto Pier Paolo Arca, presidente della giuria degli assaggiatori - hanno superato la shelf life, il test di riassaggio, unico nel suo genere in Italia, perché sottopone a una verifica nel tempo gli oli premiati».
Dei 16 oli analizzati dalla giuria, ben 9 hanno ottenuto un premio anche alla shelf life. A fare incetta dei premi nelle varie sezioni esaminate, però, ancora una volta sono stati gli extravergini provenienti dalla Penisola. L’unico extravergine premiato è stato il fruttato prodotto dall’azienda agricola Giuseppe Fois, di Alghero, che si è aggiudicato il terzo posto nella categoria Pluricultivar. Gli altri riconoscimenti sono andati: Sezione Dop-Igp, a Don Gioacchino, dell’azienda leone Sanino Donato Claudio, di Canossa di Puglia; Sezione Bio: Leccio del como, dell’azienda Torre Bianca di San Casciano in Val di Pesa; Sezione Monocultivar: Maurino, dell’azienda Il Casalone di san Casciano in Val di Pesa; Sezione Pluricultivar, Guadagnolo Primus, dell’azienda Alampi di Bagno di Ripoli. Nella Sezione Internazionale, il premio va allo spagnolo Venta del Baron della Muela, di Priego de Cordoba.