La Nuova Sardegna

Oristano

La promessa della giunta: piscina aperta nel 2015

di Enrico Carta
La promessa della giunta: piscina aperta nel 2015

Il comitato ha affollato la Sala degli Evangelisti esibendo cartelli e manifesti L’amministrazione conta di recuperare le risorse per realizzare i lavori necessari

26 novembre 2014
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ORISTANO. La promessa è una sola. La fanno in due, nel giro di pochi minuti, durante il consiglio comunale affollato come quasi mai, anche quando si parlava di argomenti decisamente più importanti per l’economia cittadina. Ma lo sport e il nuoto sono nel dna oristanese e allora è per quello che l’aula di palazzo degli Scolopi era quasi piena nel momento in cui il sindaco Guido Tendas ha fatto per primo l’annuncio: «Nel 2015 la piscina riapre». E se qualcuno non avesse sentito, l’assessore Emilio Naitza ha ribadito il concetto qualche minuto più tardi durante la sua dettagliata relazione tecnica su come, dove e quando trovare i soldi.

La minoranza. Tutto è iniziato quando il consigliere di opposizione Peppi Puddu, col pubblico che esponeva i cartelli “Oristano vuole la sua piscina” ha letto il contenuto della mozione presentata proprio dalla minoranza, che poi però è stata fatta propria dall’intero Consiglio con la benedizione dello stesso assessore. Il voto a favore è stato infatti unanime. La mozione chiedeva il massimo impegno alla giunta, affinché si arrivi in tempi brevi a trovare una soluzione per l’impianto chiuso da otto mesi. E così nella discussione si sono alternati in tanti. Dall’opposizione c’è stato chi ha preferito lanciare pesanti strali contro l’amministrazione – è stato il caso dello stesso Peppi Puddu, di Andrea Lutzu, Mauro Solinas, Daniela Nurra, Massimiliano Sanna e Tonino Falconi, critici per il mancato intervento sulla struttura e per la mancata apertura agli interventi dei cittadini durante il Consiglio –; e c’è stato chi ha invece usato toni più orientati a quel che sarà indicando soluzioni che la giunta potrà eventualmente prendere. È stato il caso di Giuliano Uras e di Salvatore Ledda. Il primo ha ricordato come la storia della piscina sia piena da sempre di ostacoli ed errori vecchi di decenni, asserendo però che la giunta non abbia supportato degnamente l’assessore Naitza in questa fase. Il secondo invece ha fornito alcuni suggerimenti come quello di ricorrere all’azionariato popolare e al recentissimo bando della Regione sull’efficientamento energetico dal quale si possono ricavare parecchi soldi.

La maggioranza. Gli interventi sono stati in numero inferiore. Il gruppo di NoiOr ha atteso che a parlare fosse lo stesso assessore che è esponente di quella parte politica. Molto più loquaci sono stati invece gli altri gruppi, a partire dal Pd dal quale è arrivata la bordata peggiore verso la giunta, con Giuseppe Obinu che ha tirato fuori la parola «fallimento», ricordando che la piscina era stata comunque ereditata in condizioni disastrose. Parole pesanti, in fondo diverse da quelle del resto della coalizione di centro sinistra che di critiche ne ha fatte ben poche. Se Stefano Mureddu ha parlato dell’inutilità di costruire e buttare i soldi un palasport di dimensioni esagerate, più d’uno, compreso lo stesso Mureddu, si è espresso contro l’opposizione per le commissioni consiliari bloccate proprio perché il centro destra da tempo le diserta dopo le dimissioni in massa. Questo bloccherebbe il dialogo e non consentirebbe ai consiglieri di portare proposte concrete che diano un mano alla giunta. È stato il pensiero di Mariangela Massenti e di Giampaolo Lilliu, mentre Roberto Martani e Gianluca Mugheddu hanno sottolineato che gli interventi tampone non sono più graditi. Serve invece una piscina che non galleggi costantemente nell’emergenza. Le pezze farebbero nuovamente acqua.

Il sindaco. Bersagliato continuamente sul tema della condivisione, non ha perso un secondo per ricordare come sia sempre impegnato assieme alla giunta in assemblee con i cittadini sui più svariati temi – solo a novembre sono stati oltre dieci –. Ha spiegato che il mancato incontro con il comitato per la piscina è legato al fatto che non aveva nulla di più da aggiungere rispetto a quanto avrebbe fatto l’assessore sull’argomento. Era quindi una forma di rispetto e fiducia verso il lavoro di quest’ultimo. Poi ha accolto il suggerimento di Salvatore Ledda a proposito del bando regionale e di Roberto Martani sul fatto che è impensabile che l’appalto e la gestione della piscina siano pensati separatamente. Infine la promessa.

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