La Nuova Sardegna

Oristano

Sedilo, sui vaccini per la lingua blu scontro Asl-allevatori

SEDILO. «Il vaccino è efficace e innocuo». È il leitmotiv scandito con insistenza durante l’incontro sulla lingua blu organizzato dal Comune. Alla riunione hanno partecipato una quarantina di...

23 novembre 2014
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SEDILO. «Il vaccino è efficace e innocuo». È il leitmotiv scandito con insistenza durante l’incontro sulla lingua blu organizzato dal Comune. Alla riunione hanno partecipato una quarantina di allevatori, i veterinari del servizio territoriale, Lucio Pinna e Battista Mele, il sindaco Umberto Cocco, il delegato all’Agricoltura Pietro Meloni e il consulente dell’assessore regionale alla Sanità, Gianni Salis.

Il funzionario ha voluto subito tranquillizzare gli allevatori che stanno opponendo resistenza alla vaccinazione nel timore che il trattamento sanitario abbia ripercussioni sulla lattazione e sulla natalità. «Che il vaccino funzioni lo confermano i risultati: quindici capi morti quest’anno contro i 114.000 del 2013 - ha detto l’esperto -. E i dati clinici: i prelievi ematici, infatti, dimostrano che i capi vaccinati hanno le difese contro il virus».

Sinora è stato immunizzato l’85 per cento del patrimonio zootecnico e dalle analisi condotte in 2.426 allevamenti è emerso che il tasso di abortività dei capi vaccinati è pari al 2,13 per cento. «Inferiore cioè all’abortività naturale» ha sottolineato Gianni Salis, che ha escluso conseguenze anche per la lattazione. «Non vogliamo fare un atto di forza – ha aggiunto - ma convincere dell’efficacia dell’antidoto, perché vaccinare conviene».

«Sì, ma nei tempi dovuti» ha obiettato Gian Luca Carta. L’ intervento dell’allevatore sedilese ha spostato il focus della discussione sulla ragione che ha spinto circa 200 pastori dell’Alto Oristanese a rifiutare la profilassi. Domenico Serra è uno di questi: «Qua non è in discussione il vaccino, ma il fatto di farlo adesso», ha contestato l’allevatore di Soddì sollevando il problema delle possibili reazioni dell’antivirus negli esemplari affetti da altre patologie e nelle pecore sotto stress per la gravidanza o per il parto. «Gli animali denotano già un calo di anticorpi e se vacciniamo adesso le difese immunitarie si abbasseranno ancora. In questo modo metteremmo a rischio la nostra fonte di sostentamento», ha affermato Serra ribadendo la disponibilità a vaccinare «Ma a tempo debito. Ora ci deve essere un’assunzione di responsabilità da parte dell’Asl e dei veterinari».

«Vaccinare anche adesso è sempre meglio che non farlo - ha risposto Salis annunciando comunque la possibilità di «posticipare il primo vaccino al 31 gennaio 2015»

«Bisognava dialogare prima, non dopo» ha eccepito un pastore, concorde con il sindaco di Soddì: «Forse - ha osservato Francesco Medde - i pastori avrebbero reagito in un altro modo se la linea del dialogo e dell’informazione fosse stata privilegiata dall’inizio».

Maria Antonietta Cossu

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