La Nuova Sardegna

Oristano

Dialog, da Marrubiu domotica al servizio della disabilità

Dialog, da Marrubiu domotica al servizio della disabilità

MARRUBIU. Quando, nel 2009, si sono recati all’assessorato regionale alla Sanità, chi di dovere li ha liquidati con un “grazie, vi faremo sapere”, tenendo la mano ben lontana da portafoglio. Allora,...

16 novembre 2014
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MARRUBIU. Quando, nel 2009, si sono recati all’assessorato regionale alla Sanità, chi di dovere li ha liquidati con un “grazie, vi faremo sapere”, tenendo la mano ben lontana da portafoglio. Allora, il concetto di start up era qualcosa che apparteneva al futuro anteriore negli uffici di via Roma. Né nessuno, negli stessi uffici, si era reso conto di avere di fronte un’idea, interamente sarda, che avrebbe rivoluzionato il mondo dei malati di Sla. Un prodotto che, in tutte le sue diverse declinazioni, sarebbe diventato leader del mercato per questa tipologia di ausilio in Italia e che, una volta avviato, avrebbe avuto più di 1200 dispositivi piazzati in quasi 5 anni dalla sua creazione. L’avventura del marchio Dialog, e dei suoi sistemi di comunicazione visivi a controllo tattile e puntamento oculare, è iniziato nel 2010, quando la società di Marrubiu partecipò all’Expo Sanità contando solo sulle proprie gambe e su un mini stand di 4 metri per 3. Ma la soddisfazione di vedere la ressa di persone davanti a loro fu enorme. «Avevamo al nostro fianco colossi della produzione di macchinari medici, aziende enormi e all’avanguardia. Ma erano loro a venire da noi a chiederci tutti i dettagli di quello che aveva la forma di un tablet ma era in realtà un sistema di comunicazione che nessuno aveva mai sperimentato, se non in America ma con qualcosa solo di simile» spiega l’amministratore Andrea Basciu, da 15 anni nel settore dell’informatica e della domotica al servizio delle disabilità. Gli ausili alla comunicazione del marchio Dialog oggi sono distribuiti in esclusiva da un colosso del settore, la Sapio life. I macchinari possono essere grandi quanto un tablet o tascabili come uno smartphone, possono essere usati con il puntamento binoculare oppure sfiorati in corrispondenza delle figure, adatti dunque sia per i pazienti affetti da Sclerosi laterale amiotrofica, sia per pazienti ipo e non vedenti, oltre che per persone con malattie che limitano la capacità comunicativa come l’autismo o problemi cognitivi. «Abbiamo creato il nostro prodotto solo dopo un attento studio con medici specialisti nei centri di logopedia e comunicazione alternativa – aggiunge Andrea Basciu –. Oggi possiamo dire di aver già fatto un passo in avanti e ci stiamo concentrando sulla ricerca e lo sviluppo, per essere sempre all’avanguardia». Una decina i giovani neo-laureati e periti informatici che oggi lavorano nella società di Marrubiu, tutti sardi. Non sarà stato un caso, dunque, la presenza di Dialog a Cagliari, nei giorni scorsi, al convegno “La Domotica: our technologized life” organizzato da Aimos, Associazione interdisciplinare medici ospedalieri sardi, e patrocinato da Regione Sardegna, Provincia di Cagliari, Università di Cagliari, Asl di Cagliari, nonché Ordini di medici, architetti e ingegneri. «Abbiamo portato un modello in scala di casa completamente funzionante e che riproduce gli automatismi e i comandi dei sistemi di comunicazione Dialog, grazie ai quali oggi un paziente può compiere entro le mura domestiche tutte le stesse azioni che compiono i normodotati» chiude Andrea Basciu.

Caterina Cossu

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