La Nuova Sardegna

Oristano

Che la musica cominci, comunque

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Marrubiu, la Scuola civica va avanti nonostante la mancanza dei fondi regionali

12 novembre 2014
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MARRUBIU. La musica non si ferma: venerdì partono le lezioni della scuola civica. Questa la decisione emersa dalla riunione tra i sindaci dei Comuni aderenti alla Scuola civica di Marrubiu e i responsabili dell'ente. Nonostante la mancanza dei fondi regionali la Scuola non vuole arrendersi: a Marrubiu si inizia venerdì con le prime lezioni, e il 1 dicembre si partirà regolarmente in tutti i comuni aderenti. Prima dell'avvio dell'attività didattica inoltre domani alle 15.30 nell’ aula consiliare del comune, incontro di tutti gli allievi iscritti a Marrubiu. «Grazie alle entrate dei comuni e degli allievi, che ci garantiscono circa 80mila euro, la scuola garantirà alla propria utenza 15 lezioni di strumento e 15 lezioni di teoria e solfeggio, anche senza l'aiuto della Regione – dice il presidente della scuola Andrea Piras –. Ai comuni e agli allievi non sarà chiesta alcuna ulteriore contribuzione, poi nel caso in cui la Regione finanziasse le scuole di musica, saranno integrate le settimane di lezione mancanti». Un piccolo taglio nell'offerta formativa quindi, che garantirà la partenza delle lezioni nonostante i mancati contributi regionali. «La nostra Scuola ha un ottimo sistema di finanziamento Comuni /allievi, questo sistema economico era stato studiato nel 2009, dal sottoscritto con l'allora presidente Pietro Paolo Piras – continua Piras –. Qualora la Regione decidesse di non finanziare le Scuole di musica, la Scuola chiederà un piccolo contributo in più, all'utenza e ai comuni, facendo a meno del contributo regionale». Ma la battaglia per ottenere chiarezza e garanzie dalla Regione non si ferma: «Continua anche la lotta per l’ accesso agli atti, per verificare se le scuole che l anno scorso hanno beneficiato del contributo regionale avevano, i requisiti minimi richiesti dal bando. Domani alle 12 saremo con i sindaci in Regione per chiedere chiarezza e avere quanto ci spetta».

Cristina Diana

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