La Nuova Sardegna

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Anziano morto, un filmato ha ripreso l’incidente

TERRALBA. Si cerca un furgoncino bianco. Da lì partono le indagini dei carabinieri, che sulla morte di Vittorio Siddi potrebbero però avere per le mani un elemento fondamentale. Nel luogo in cui è il...

27 ottobre 2014
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TERRALBA. Si cerca un furgoncino bianco. Da lì partono le indagini dei carabinieri, che sulla morte di Vittorio Siddi potrebbero però avere per le mani un elemento fondamentale. Nel luogo in cui è il pensionato ha trovato la morte, c’è infatti un negozio che ha una telecamera di videosorveglianza. I militari l’hanno sequestrata per acquisire i filmati dai quali sperano di individuare il furgone che tre giorni fa ha causato, anche se indirettamente, la morte di Vittorio Siddi.

Sulla dinamica dell’incidente infatti non sembrano esserci più dubbi. Il pensionato era all’incrocio tra le vie Manca e Porcella e stava parlando col fratello che si trovava dall’altra parte della strada quando è passato il camioncino bianco. Non è stato però il veicolo ad urtare Vittorio Siddi bensì una sbarra di ferro che sporgeva in quanto posizionata male o più lunga rispetto alle dimensioni del furgone. Questa sbarra di ferro ha centrato Vittorio Siddi alla testa, facendolo finire per terra, ed è stata la causa del gravissimo trauma cranico che poi ha portato alla morte del pensionato.

Le cure che gli erano state prestate all’ospedale di Sassari non erano servite a salvargli la vita e Vittorio Siddi era morto poche ore dopo il suo ricovero. Domani verrà effettuata l’autopsia, altro elemento fondamentale per chi indaga, perché chiarirà le esatte cause della morte. Ma a differenza di altri incidenti, questo ha un testimone oculare. Il fratello della vittima aveva immediatamente riferito ai carabinieri che il furgone bianco non aveva urtato Vittorio Siddi, che invece era stato colpito da una sbarra di ferro che da questo sporgeva.

Ma oltre alla dinamica dell’incidente i carabinieri devono far luce su un aspetto ancora più importante. Chi guidava quel furgone non si era infatti fermato dopo l’incidente, per cui è sconosciuta l’identità di colui che lo conduceva e che, se dovesse venir individuata, dovrà rispondere oltre che di omicidio colposo anche di omissione di soccorso. Gli uomini dell’Arma, su indicazione dell’avvocato Gianfranco Siuni che assiste i familiari della vittima dell’incidente, hanno ora l’arma in più delle videocamere che dovrebbero aver ripreso la scena dell’incidente. Se la qualità del segnale fosse ottimale, si potrebbe certamente arrivare ad individuare intanto la marca del furgone e forse anche la targa o parte di essa. A quel punto, risalire all’automobilista che lo conduceva non dovrebbe essere più troppo difficoltoso. Oggi stesso i filmati delle telecamere di videosorveglianza del negozio verranno esaminati e non è escluso che le indagini subiscano immediatamente una svolta. (e.c.)

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