La Nuova Sardegna

Oristano

L’Anmil: calano gli infortuni sul lavoro

A Baratili la Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro: in provincia sono state 4 nel 2013

13 ottobre 2014
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BARATILI SAN PIETRO. Un sensibile calo degli infortuni, anche mortali, rispetto al 2013. Complessivamente nell'isola sono stati registrati lo scorso anno 12.619 infortuni sul lavoro: 19 sono stati mortali. Quattro sono accaduti in provincia di Oristano. Anche nel 2014 il trend è positivo e si registra un calo rispetto all'anno precedente negli infortuni mortali. Nei primi 10 mesi dell'anno, le vittime sul lavoro sono state 3.

I dati sono emersi, ieri mattina, nel coso della 64esima giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, organizzata a Baratili San Pietro, dall'Associazione invalidi e mutilati (Anmil), di Oristano. Nel suo discorso introduttivo il presidente provinciale Giacomo Ranieri, si è fatto portavoce di tutti i lavoratori e dei datori di lavoro che, caparbiamente, sul territorio continuano a dare un senso attuale ed un significato vero a quella grande conquista di civiltà del mondo del lavoro che è la sicurezza.

«In termini di prevenzione ed assicurazione contro le malattie, le invalidità, gli infortuni – ha spiegato Giacomo Ranieri – perché è giusto riconoscere che milioni di lavoratori beneficiano di queste conquiste tornando ogni giorno dalle loro famiglie integri e con la consapevolezza di aver contribuito a reggere l’economia del nostro paese. Grazie all’Inail conosciamo bene il fenomeno infortunistico in Italia, di cui sinteticamente basta aver presenti pochi, emblematici numeri del 2013 – ha osservato il presidente dell'Anmil –. Oltre 600mila incidenti denunciati e 719 morti, mentre hanno contratto una malattia professionale più di 51.000 lavoratori e sono stati 1.475 coloro che sono deceduti dopo lunghi anni di sofferenze. Ma sappiamo anche che dalle statistiche dell’Istituto mancano all’appello circa 2 milioni di lavoratori in quanto diversamente assicurati, tra cui i dipendenti delle forze armate, i vigili del fuoco, i giornalisti e i grandi professionisti. È inoltre una realtà a noi ben nota quella di molti lavoratori che, rimanendo vittime di infortuni di lieve entità, vengono “invitati” a non denunciarli come accaduti sul lavoro per non far aumentare il premio assicurativo».

Giacomo Ranieri, ha, inotre, sottolineato come su 23.677 aziende visitate ben l’87,65% sono risultate irregolari in termini di contratti di lavoro e quasi 8mila, per i lavoratori in nero.

Elia Sanna

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