La Nuova Sardegna

Oristano

Villaggio vacanze con bancarotta, doppia condanna

di Enrico Carta
Villaggio vacanze con bancarotta, doppia condanna

Magomadas, tre anni ai due imprenditori tedeschi: gestivano il centro turistico di Turas, presero 65mila euro

11 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





MAGOMADAS. Una botta ai tedeschi la dà il tribunale civile. La seconda è arrivata, ieri mattina, dalla sezione penale dello stesso tribunale di Oristano. Tre anni di condanna per gli imprenditori di Norimberga Jurgen Baum e Klaus Spree chiudono il processo di primo grado per l’allegra gestione dei bilanci della società Centro Vacanze Club che gestì sino al 2007 il villaggio turistico di Turas, diviso a metà tra il territorio di Magomadas e quello di Bosa. Diversi i reati contestati, solo uno caduto in prescrizione, ma era quello minore. Era un’appropriazione indebita di una macchina per preparare i gelati.

Fatto minore rispetto al resto, visto che il collegio ha condannato gli imprenditori per bancarotta documentale e per una serie di reati di tipo fiscale, nati proprio con la gestione tedesca del villaggio vacanze. È stato il pubblico ministero Andrea Padalino Morichini a ripercorrere le tappe che hanno portato la procura sulle tracce degli imprenditori tedeschi. La pubblica accusa, senza troppi giri di parole, l’ha definita come la società che tutti sognano di guidare: «Incassavano e non pagavano». Così la crisi non li raggiungeva mai. Peccato che tutto il resto del mondo che gravitava attorno al villaggio per le vacanze non vedesse il becco di un quattrino. Mentre il centro vacanze veniva reso inservibile, l’Inps e le casse previdenziali non venivano pagate. Stessa sorte toccava poi ai fornitori, ai dipendenti e alla società dalla quale l’avevano avuta in gestione che fa capo all’imprenditore Rocco Semeraro. Nel frattempo, i due soci tedeschi continuavano ad incassare i soldi degli affitti che poi svanirono nel nulla. Secondo l’accusa nelle loro tasche finirono oltre 65mila euro.

A tutto questo vanno aggiunti il mancato aggiornamento dei libri contabili della società e la mancata richiesta di fallimento nel 2005 che contribuì a peggiorare il dissesto finanziario della Centro Vacanze Club. Molta carne al fuoco, tanto che il pubblico ministero aveva chiesto sei mesi di condanna in più rispetto a quella che poi è stata decretata dai giudici Modestino Villani, Riccardo Ariu ed Enrica Marson. L’avvocato difensore Daniela Meloni aveva invece sollecitato l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione tranne che per la bancarotta documentale: di fronte all’assenza dei registri contabili anche il lavoro dell’avvocato si è dovuto arrestare. L’assoluzione è stata però chiesta per gli altri capi d’imputazione soprattutto perché sarebbero mancate tracce della distrazione dei 65mila euro e perché gli imprenditori non sono tenuti a dichiarare il fallimento.

È andata diversamente, la condanna è arrivata e va di pari passo con la pronuncia del tribunale civile che potrebbe far resuscitare una struttura fondamentale per il turismo in Planargia.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative