La Nuova Sardegna

Oristano

Il golf crolla e non va più in buca, ora vacilla la società Is Arenas

di Enrico Carta
Il golf crolla e non va più in buca, ora vacilla la società Is Arenas

Narbolia, prospettata ai dipendenti la possibilità di una chiusura dell’impianto a fine dicembre Crisi economica e trasporti difficili condizionano i turisti. I dieci lavoratori subito dal sindaco

04 ottobre 2014
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NARBOLIA. Gli affari non vanno bene. Le buche, soprattutto per colpa dei trasporti carissimi e scadenti, non attirano i turisti come un tempo. E in più ci si mette la crisi globale che impoverisce le tasche di molti e limita le attività di chi, sino a qualche tempo fa, faceva chilometri e spendeva denari per fare una bella partita a golf a due passi dal mare di Is Arenas. In un anno, secondo stime non ancora precise fornite dalla società Is Arenas Golf che gestisce l’omonimo impianto – il resort ha una gestione separata che nulla ha a che vedere col golf –, il calo di ingressi al green è stato del trenta per cento. Questo crollo si porta con sé anche inevitabili conseguenze dal punto di vista economico e non solo per la società.

Nei giorni scorsi, di fronte ai dati, i gestori hanno ammesso che potrebbero esserci difficoltà a mantenere intatta la forza lavoro. La manodopera impiegata a Is Arenas è di dieci unità, numeri tutt’altro che irrilevanti per un Comune come quello di Narbolia anche perché va considerato l’indotto economico che l’impianto inevitabilmente alimenta. Intanto, qualcuno di quei dieci dipendenti, nei giorni scorsi, si è fiondato subito in municipio per incontrare il sindaco Maria Giovanna Pisanu cercando una sponda nel mondo politico, perché perdere il lavoro in tempi come questi è un dramma difficilmente risolvibile. Gli addetti alla manutenzione dell’impianto hanno chiesto di intercedere presso la società di gestione per evitare il tracollo e garantire il livello occupazionale attuale.

Il sindaco ha garantito il proprio impegno, ma il vero problema è altrove, cioè nelle cifre dei frequentatori del green di Is Arenas. L’amministratore delegato Alessandro Riva non nasconde il momento di difficoltà: «Non è un bel periodo, perché abbiamo accusato il calo di presenze. La contingenza economica e il contesto Sardegna non ci agevolano. Il costo del viaggio è esagerato, tanto più che un giocatore deve portare con sè una notevole quantità di attrezzatura. In più bisogna affrontare i disagi dei trasporti e non è certo il massimo, quando in Turchia, in Spagna o in Tunisia si arriva con voli diretti a prezzi ben più accessibili».

Il problema è che la questione trasporti non si può risolvere con uno schioccare di dita e allora la preoccupazione cresce con l’avvicinarsi di quella che potrebbe essere la data fatidica. Il 31 dicembre viene indicato dai dipendenti e dai golfisti come lo spartiacque. Sarà allora, o poco prima, che si capirà se la Is Arenas andrà avanti oppure se ci si dovrà fermare. I giocatori e gli appassionati si rassegneranno all’idea, chi rischia il posto di lavoro vive invece nell’incertezza, ma «per ora non c’è nulla di sicuro. Non siamo in chiusura», rassicura Alessandro Riva.

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