La Nuova Sardegna

Oristano

Tecniche speciali di difesa personale dedicate alle donne

di Francesco G. Pinna
Tecniche speciali di difesa personale dedicate alle donne

Alla Palestra della Folgore Boxe si insegna il Krav Maga L’istruttrice Lucia Tomasi: «Ma Oristano è una città sicura»

02 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Oristano è una città sicura, anzi molto sicura. Lucia Tomasi, l'istruttrice del corso di difesa personale riservato alle donne organizzato dalla Commissione comunale per l'Equità e le Pari opportunità, lo ammette senza problemi.

«Per una donna – spiega – è più pericoloso fumare due sigarette al giorno che girare da sola di notte per le strade di Oristano».

Certo è però che l'annuncio dell'avvio delle lezioni alla palestra della Folgore Boxe presso il campo Tharros ha provocato una impennata delle richieste di iscrizione, tanto da costringere la presidente della Commissione Mariangela Massenti ad annunciare che il Corso sarà ripetuto in futuro. Per quello cominciato ieri le iscrizioni ormai erano chiuse da tempo.

Le sedici allieve che lo frequentano lavorano per la maggior parte nel mondo della scuola e alla fine del corso, che prevede due lezioni alla settimana per cinque settimane, avranno imparato tra le altre cose a dare calci e gomitate e a darle nei punti giusti, dove fanno più male.

«Ma soprattutto – ci tiene a precisare l'istruttrice – avranno imparato a riconoscere e gestire le situazioni di pericolo e avranno acquisito le tecniche di comunicazione utili a farsi rispettare in ogni situazione».

Intanto però le tecniche di difesa personale sono quelle del Krav Maga, studiate apposta per il personale delle forze speciali israeliane. Tecniche che si imparano facilmente e in fretta, ma molto efficaci, perché puntanto senza tanti complimenti a "neutralizzare" l’eventuale aggressore. Da usare però solo in casi estremi. Anche perchè l'obiettivo del corso, spiegano ancora le organizzatrici, non è quello di formare una squadra di Rambo in gonnella ma di mettere le allieve in condizione di saper leggere una situazione di pericolo e di rischio e di saper agire in modo da scoraggiare sul nascere eventuali malintenzionati facendogli capire, con le giuste tecniche di comunicazione, anche solo gestuale, che non è neanche il caso di provarci. «La prima regola è anche la più banale: non mostrarsi mai indifese e vulnerabili» ha detto alle sue allieve Lucia Tomasi e questo, ha spiegato, vale davanti a un tentativo di rapina o peggio ancora di stupro ma anche in situazioni molto più ordinarie, come per esempio un tamponamento o un diverbio con un collega di lavoro.

Insomma, mantenere la calma e saper “leggere” le situazioni, anche le più imprevedibili è già un buon punto di partenza per sapersi difendere. se poi si riesce anche a neutralizzare l’aggressore tanto meglio.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative