La Nuova Sardegna

Oristano

L’università lancia l’Sos alla politica

di Enrico Carta
L’università lancia l’Sos alla politica

Incontro tra i vertici del Consorzio Uno e i consiglieri regionali eletti nell’Oristanese per scongiurare il taglio dei fondi

30 settembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Parte il tentativo di salvataggio. Prima che la Regione decida l’entità dei tagli ai finanziamenti, Oristano prova a mobilitarsi per evitare che la forbice cagliaritana metta in ginocchio l’università, i suoi quattro corsi di laurea e la scuola di specializzazione in archeologia. La mediazione politica diventa indispensabile e così la presidentessa del Consorzio Uno, Pupa Tarantini, e il direttore generale, Eugenio Aymerich, hanno incontrato i consiglieri regionali eletti nell’Oristanese. C’erano Attilio Dedoni, Antonio Solinas, Gianni Tatti e Mario Tendas e a loro ci si è rivolti per iniziare un braccio di ferro che dovrà servire per scongiurare un taglio da oltre mezzo milione di euro. L’incontro è servito per informare i quattro consiglieri regionali sulla situazione della sede universitaria.

Il Consorzio Uno, ente che gestisce la sede decentrata, non ha ancora ricevuto il contributo regionale del 2013 di oltre due milioni e centomila euro. Un ritardo assurdo e inspiegabile nel momento in cui stanno prendendo il via lezioni dell’anno accademico 2014/2015. E in più non ha ricevuto ancora l’assegnazione del contributo per l’anno 2014, derivante dalla ripartizione del fondo unico per le sedi decentrate.

«Questi ritardi determinano, ovviamente, una situazione di grande difficoltà nella gestione ordinaria, con un indebitamento crescente, e l’impossibilità di procedere alla programmazione delle attività», spiegano i vertici dell’ateneo oristanese.

Nell’incontro è stato evidenziato come il disegno di legge sull’assestamento di bilancio 2014, appena approvato dalla giunta regionale, prevede una riduzione del fondo 2014 per le sede universitarie decentrate di un milione e mezzo di euro, come anticipato nell’articolo di ieri sulla Nuova. Si ipotizza quindi «Una riduzione del 25% delle risorse disponibili da dividere tra le diverse sedi decentrate attualmente operanti in Sardegna, con evidenti conseguenze sotto il profilo dell’esistenza stessa delle sedi», la previsione preoccupata del Consorzio Uno.

Di fronte a queste prospettive i consiglieri del territorio hanno quindi condiviso la necessità di chiarire quali potranno essere le dotazioni finanziarie che la Regione dovrà mettere in campo per le sedi universitarie decentrate. È apparsa evidente nei quattro consiglieri la preoccupazione che il taglio del 25 per cento possa rendere di fato inoperante il Consorzio, che con gli anni è diventato la punta di diamante del sistema scolastico-universitario del territorio. I numeri e i risultati però sembrano contare poco per chi da Cagliari è chiamato a decidere delle sorti dell’ateneo. Gli iscritti sono incrementati rispetto allo scorso anno e hanno già sorpassato la quota di 170 e sono destinati ad incrementare in questi ultimi giorni. Il numero di laureati è altrettanto da record e questo dovrebbe convincere tutti dell’utilità di mantenere in vita un polo universitario in uno dei territori più poveri e meno ricco di lavoratori qualificati dell’isola. Dovrebbe è un condizionale. La speranza è che diventi presente indicativo e che nel futuro (non remoto) arrivino i soldi. Quelli vecchi e tutti quelli attesi.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative