La Nuova Sardegna

Oristano

Buste della spesa per assistere al concerto

Buste della spesa per assistere al concerto

Questa sera alle 20 in Cattedrale l’iniziativa benefica organizzata dalla Caritas e dalla Curia

20 settembre 2014
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ORISTANO. Buste piene di generi di prima necessità, alimentari e non, ma anche offerte in denaro: è questo il costo del biglietto per seguire il concerto di musiche sacre che quattro cori cittadini, “Maurizio Carta”, “Città di Oristano”, “Polifonica Arborense” e “Coro Gospel Loving Star” terranno stasera in Cattedrale.

Un concerto di beneficienza: e mai come in questo caso il risultato dovrà essere tangibile, di immediata esecuzione. Tutto ciò che gli spettatori consegneranno all’ingresso (generi alimentari, per l’igiene ma anche penne, quaderni, colori e altra cancelleria da destinare agli studenti bisognosi) andrà a Caritas Diocesana che a sua volta li distribuirà fra i circa mille assistiti dell’intera provincia.

L’inizio del concerto è fissato per le 20, ma i volontari della Caritas saranno fino dalle 19,15 all’ingresso del Duomo per ricevere le donazioni. Una iniziativa di grande importanza, considerata la vera emergenza povertà che sta affrontando l’intero territorio.

Povertà cresciuta a dismisura nel corso del 2014, se si considera che nei primi nove mesi dell’anno, le nuove richieste d’aiuto alla struttura della Diocesi sono state 285.

Facendo una rapido calcolo è come se ogni mese, quasi trenta famiglie si sono trovate a non aver più i mezzi di sussistenza: cibo per nutrirsi, vestiti, ma anche medicinali e, sempre più spesso, i soldi per pagare le bollette dell’acqua, della luce e del gas.

Quest’anno la Caritas ha effettuato 5.495 interventi, dimezzando però le consegne dei beni di prima necessità, passate da quattro a due volte la settimana.

Il numero delle richieste di intervento è però destinato a salire, a causa della crisi e delle scarse possibilità di ripresa all’orizzonte. Nel frattempo, dal maggio scorso la Caritas non riceve più i rifornimenti di generi alimentari che arrivavano dalla Comunità europea che potranno riprendere solo il prossimo anno.

Per questo motivo i magazzini di via Cagliari sono sempre più vuoti, mentre il numero dei bisognosi aumenta. Una spirale che sembra non avere fine, con un’unica, al momento, azione di contrasto possibile: quella offerta dalla solidarietà degli oristanesi.

Michela Cuccu

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