La Nuova Sardegna

Oristano

Bonifiche nel cantiere Ma sull’appalto è polemica

Bonifiche nel cantiere Ma sull’appalto è polemica

Aggiudicati a una ditta pugliese i lavori per rimuovere i tubi in amianto L’Areas: «Solo un’impresa oristanese ha partecipato al bando di gara»

17 settembre 2014
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ORISTANO. Le tubazioni in cemento amianto accatastate nei pressi del Cantiere comunale saranno rimosse e l’area sarà sottoposta a una bonifica ambientale. Il Comune ha aggiudicato l’appalto per l’eliminazione del pericoloso materiale dall’area circostante il cantiere. I lavori saranno realizzati in tre mesi dall’impresa Ecom Servizi Ambientali di Galatine (Lecce) che ha presentato un’offerta con un ribasso del 33,33% sul prezzo a base d’asta di 150mila euro.

Le tubazioni accatastate, al centro anche di un’inchiesta penale, costituiscono un residuo di una più consistente quantità di manufatti contenenti amianto, bonificati con due distinti appalti pubblici nel 2002 e 2005. «Il progetto sarà realizzato grazie a un finanziamento di 190mila euro erogato al Comune dalla Regione attraverso la Provincia – precisa il sindaco Guido Tendas –. I manufatti, tubazioni utilizzate per la manutenzione del vecchio acquedotto, si trovano in un’area dove il personale non svolge alcuna funzione e non è esposto ad alcun pericolo».

Il progetto prevede l’incapsulamento delle tubazioni con prodotti fissativi a base di resine, la protezione con teli speciali, la rimozione, il trasporto e il conferimento in impianti autorizzati, mentre la bonifica sarà assicurata attraverso lo scorticamento superficiale del terreno e la rimozione del terreno rimosso. Successivamente sarà effettuata un’analisi per rilevare eventuali residui.

«Nei programmi della giunta l’ambiente e il capitolo amianto sono strategici – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Efisio Sanna –. C’è un’attenzione continua su questi problemi, con una ricerca costante di risorse e progetti. Per troppi anni l’amianto ha tristemente condizionato il nostro territorio e non deve più costituire un pericolo per le nuove generazioni. Purtroppo le risorse non sempre sono a disposizione e adeguate».

L’assegnazione alla ditta di Lecce ha creato disappunto nell’associazione degli Ex esposti all’amianto. «Su trenta imprese partecipanti al bando solo una era di Oristano – fa notare il presidente dell’Areas, Giampaolo Lilliu –. Probabilmente le ventidue imprese della nostra provincia iscritteall’albo nazionale non sono in possesso dell’attestazione SOA, categoria OG 12. La mancanza di questa attestazione è un forte limite del nostro tessuto imprenditoriale perché impedisce alle nostre imprese di partecipare a gare d’appalto superiori alle 150mila euro». Eppure c’erano le possibilità per ovviare a questa carenza e dare ossigeno all’economia locale, ma non sono state sfruttate.

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