La Nuova Sardegna

Oristano

Santa Giusta bocciata, la Ue vuole indietro i soldi

di Caterina Cossu

L’intervento di tutela ambientale Life+Natura, è stato valutato negativamente Il Comune aveva già in cassa 320mila euro che adesso dovrà restituire

04 settembre 2014
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SANTA GIUSTA. «La ringrazio per il rapporto finale, inviato ben oltre le scadenze fissate nelle nostre lettere del 7 agosto 2012 e del 25 febbraio 2013, e la successiva documentazione integrativa invitata il 19 giugno 2013. La qualità della documentazione è stata valutata come scarsa, contenendo incongruenze, errori e mancanze, come specificato nell’allegato a questa lettera, e confermando altresì che le cause del fallimento del progetto siano da imputarsi alla insufficiente efficacia nella gestione del progetto e a problemi interni al partenariato». Distinti Saluti. Il tono dell’ammonimento non lascia spazio a interpretazioni.

Il mittente della missiva arrivata sul tavolo del segretario del Comune di Santa Giusta, Claudio Demartis, è infatti la Commissione europea Direzione generale Ambiente. Il riferimento è il Progetto Life+Natura, quell'intervento di tutela ambientale che avrebbe dovuto interessare tutta l’area centro-occidentale della Sardegna e che prevedeva originariamente il coinvolgimento di Santa Giusta in qualità di capofila e dei Comuni di Arborea, Cabras, Oristano, Palmas Arborea, San Vero Milis e Terralba.

Valore dell’operazione ben 800mila euro, il 40 per cento dei quali già messi nelle disponibilità delle casse di Santa Giusta. Che non li ha usati a dovere; l’intero finanziamento è oramai definitivamente perduto, come assicura Bruxelles. Si legge, infatti, più avanti: «poiché nessuna delle azioni completate come da formulario di candidatura ha prodotto risultati utili alla conservazione della natura, tutti i costi rendicontati sono stati valutati come non ammissibili. Pertanto si conferma che è stata attivata la procedura per il recupero totale del finanziamento come preannunciato nelle nostre precedenti sopracitate lettere». Poche righe che danno ulteriore conferma quanto già denunciato lo scorso marzo dal capogruppo di minoranza del Comune di Santa Giusta, Antonello Figus. Era stato durante il suo mandato da sindaco, tra il 2008 e il 2009, che Santa Giusta aveva aderito al progetto Life+Natura e che era stato messo in piedi il programma di “Oristanese, terra di acque: una rete per la gestione condivisa delle zone Sic e Zps costiere della Sardegna centro-occidentale”. L’attuale sindaco Angelo Pinna aveva però puntato il dito contro il suo omologo del vicino stagno di Cabras che «pur costantemente sollecitato, non ha mai messo disposizione le somme di propria competenza per le finalità del progetto. E, di fronte a questa mancanza di partecipazione, nessuno poteva assumersi l'onere di coprire le quote mai versate da Cabras, dunque il progetto è stato chiuso con decisione presa all’unanimità» aveva spiegato Angelo Pinna.

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