La Nuova Sardegna

Oristano

Guasti alla rete idrica, odissea senza fine

di Alessandro Farina

Bosa, una nuova falla si è aperta ieri oltre la diga di Monte Crispu. Autobotti ancora in funzione

01 settembre 2014
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BOSA. Riparato il guasto tra il ripartitore di monte Contra ed i serbatoi di Bosa Centro, un’altra grana, nel valzer di falle che interessano da tempo la condotta tra il potabilizzatore di Barasumene e la città del Temo (vicine località costiere di Magomadas e Tresnuraghes comprese), mette a dura prova l’ormai ben oliato sistema di emergenza-urgenza che ha caratterizzato l’estate nel capoluogo della Planargia.

Si fa sempre più strada quindi l’idea di chiedere a Regione e Abbanoa di accelerare al massimo i lavori di sostituzione del serpentone colabrodo in cemento amianto realizzato negli anni ottanta e preso in carico da Abbanoa nel nuovo secolo.

Intorno alle 9 del mattino, ieri, tutto sembrava essere andato per il meglio. Gli operai di Abbanoa, immediatamente intervenuti sabato, avevano sistemato l’ennesima falla che si era aperta vicino al ripartitore di monte Contra, nelle campagne di Bosa. Ma qualcosa non era evidentemente andato per il verso giusto durante la notte, quando l’acqua avrebbe dovuto fluire nuovamente nel serbatoio e nella rete cittadina. Perché da Bosa Marina e Santa Caterina iniziavano già intorno alle dieci a fioccare lamentele di un forte calo di pressione nel primo caso e di assenza di acqua nel popoloso rione.

Dopo le dieci quindi arriva un nuovo annuncio: «Siamo stati informati che un’altra falla si è aperta nella condotta in una zona impervia oltre la diga di Monte Crispu» spiega il sindaco Luigi Mastino. Che a questo punto non può più, come previsto nelle ore precedenti, revocare l’ordinanza emanata il 30 luglio.

«Il Coc resta operativo, le autobotti della protezione civile, che comunque sarebbero rimaste precauzionalmente a Bosa anche oggi (ieri per chi legge, ndc), continueranno ad assicurare il servizio di distribuzione d’emergenza gestito dai volontari della Croce Rossa» afferma il sindaco. Per quello che la vice Sindaco Maura Cossu non può che commentare come «Un vero e proprio incubo». Considerato anche che la pazienza degli utenti, privati e pubblici esercizi, è sempre più al limite in un centro dove colonna portante dell’economia è il turismo. Con un’idea, già avanzata a metà agosto in maggioranza a Bosa, che prende sempre più l’aria di possibile concreta proposta: chiedere a Regione e Abbanoa di accelerare al massimo l’iter del finanziamento da oltre cinque milioni di euro che prevede la sostituzione della intera condotta, per ora tra Barasumene e Monte Contra. Anche perché si pone evidentemente il problema delle reti che dal ripartitore si dipanano verso Bosa e Bosa Marina, raggiungendo anche i vicini centri costieri che fanno capo ai comuni di Magomadas e Tresnuraghes, anche queste non proprio al top in alcuni tratti.

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