La Nuova Sardegna

Oristano

LAVORO

Precari dell’Ente foreste, in 1300 aspettano certezze

Precari dell’Ente foreste, in 1300 aspettano certezze

ORISTANO. La stabilizzazione di 1.300 precari nell'Ente foreste. Il tormentone di ogni estate si ripropone nuovamente nel periodo più a rischio dell'anno. C'è la legge, ci sono le risorse ma l'atto...

21 luglio 2014
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ORISTANO. La stabilizzazione di 1.300 precari nell'Ente foreste. Il tormentone di ogni estate si ripropone nuovamente nel periodo più a rischio dell'anno. C'è la legge, ci sono le risorse ma l'atto politico che sancisce un problema che si trascina da anni tarda ad arrivare. Ora l'unico impedimento al passaggio dei precari sembra essere rappresentato solo dalla burocrazia della Regione, in particolare con il rinnovo del Cda dell'Ente. Senza illudere nessuno dei lavoratori, secondo i sindacati, c'è la possibilità che a fine anno potrebbero essere stabilizzati i primi 500 lavoratori nell'organico dell'Ente foreste. Non ci sono certezze ma le possibilità sono in aumento rispetto al passato, anche se l'avallo deve arrivare dalla Giunta regionale. «Credo che se non si presenteranno ulteriori problemi di natura burocratica c'è la reale possibilità che entro l'anno si possano avviare le prime stabilizzazioni nella pianta organica dell'Ente foreste – ha osservato Duilio Sanna dell'Ugl – dovrebbero essere interessati in questa prima fase circa 500 lavoratori. L'ostacolo maggiore è legato al rinnovo del Cda dell'Ente che è in scadenza nei prossimi mesi. Non credo che l'attuale dirigenza possa avviare in questa fase un'operazione di questo tenore. Attualmente la direzione dell'Ente può svolgere solo ordinaria amministrazione – ha aggiunto il sindacalista dell'Ugl – se come pare la Regione provvederà alla nuove nomine, si ipotizza l'autunno, potrebbero essere decise le prime stabilizzazioni. Noi come sindacato ce lo auguriamo – ha concluso Duilio Sanna – questa partita si sta trascinando da troppo tempo. Ora non ci sono più scuse, c'è la legge e ci sono anche le risorse. È impensabile che i 1.300 lavoratori stagionali, utilizzati solo per sei mesi all'anno, possano allungare ancora la loro precaria condizione di lavoratori». Lo sperano soprattutto i lavoratori che da una decina di anni vivono una gravissima situazione di incertezza, proprio a causa della precarietà. Sei mesi al lavoro e sei mesi a casa questa è la fotografia della ha realtà che accompagna da troppi anni questi lavoratori. Come hanno ribadito, per l'ennesima volta i sindacati, non ci sono più scuse per avviare quel processo di stabilizzazione tanto atteso. È stata la politica e soprattutto la burocrazia della dirigenza della regione ad allungare oltre misura questo processo. La legge regionale c'era è doveva essere applicata mentre i burocratici continuavano a sostenere che si doveva fare riferimento alla normativa regionale e che quindi non si potevano effettuare nuove assunzioni. Dopo la pausa estiva l'argomento tornerà per fortuna e tener banco sui tavoli della polizia regionale.

Elia Sanna

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