La Nuova Sardegna

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Autorizzazioni con dubbio per i lavori sul lungomare

SAN VERO MILIS. Se fosse materia di artificieri, sarebbe una bomba a orologeria. L’ultima novità in arrivo dal lungomare di Putzu Idu potrebbe interrompere il disegno urbanistico immaginato dagli...

28 giugno 2014
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SAN VERO MILIS. Se fosse materia di artificieri, sarebbe una bomba a orologeria. L’ultima novità in arrivo dal lungomare di Putzu Idu potrebbe interrompere il disegno urbanistico immaginato dagli amministratori. I lavori nella strada sterrata che sostituirà il lungomare sarebbero iniziati senza autorizzazione. Ad accorgersene è stato un gruppo di cittadini che, davanti al pannello informativo che descrive la tipologia e la durata dei lavori in corso, sono trasaliti. Il numero di autorizzazione riportato sul cartello, infatti, sarebbe in realtà il numero identificativo di una relazione istruttoria resa da uno dei soggetti istituzionali chiamati dal Comune a prendere parte alla conferenza di servizi necessaria per emanare la concessione. Una svista? Comunque ieri è stato depositato un esposto alle autorità competenti. «Guardando il pannello abbiamo notato alcune incongruenze», spiega uno dei ricorrenti, «che valgono una verifica presso gli uffici competenti». La sfera dell’assurdo, però, non comprendeva le segnalazioni dei cittadini zelanti: «Era tutto vero, i lavori sulla strada che costeggia la zona umida di Sa Salina Manna sarebbero iniziati senza autorizzazione». Una convinzione che, se confermata, avrebbe l’effetto di un ciclone. La strada sterrata è stata allargata, i new jersey in cemento armato che fanno da contorno a una rotonda in via di realizzazione avrebbero basamenti fissi e non amovibili. Al lungo elenco andrebbero aggiunte le palme e gli alberi che sono caduti vittima dell’invadenza delle ruspe. A peggiorare una situazione già critica c’è un dettaglio ambientalistico. I lavori non autorizzati avrebbero interessato una porzione di territorio vicino ad aree tutelate da vincoli paesaggistici invalicabili. Sa Salina Manna è anche un sito d’interesse comunitario e frequentato da avifauna protetta. Fenicotteri, cavalieri d’Italia, aironi e avocette sarebbero dunque i testimoni involontari di uno dei più criticati e ingarbugliati interventi urbanistici degli ultimi anni.

Claudio Zoccheddu

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