La Nuova Sardegna

Oristano

Tadasuni, qualcuno si interessa all’albergo

Tadasuni, qualcuno si interessa all’albergo

Una cordata sardo-siciliana ha presentato un’offerta per la gestione della struttura sul lago

25 maggio 2014
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TADASUNI. C’è una cordata sardo-siciliana per il Centro turistico comunale. Un’associazione temporanea d’impresa ha presentato un’offerta per l’affidamento della struttura alberghiera.

Al terzo tentativo il Comune ha centrato l’ obiettivo superando quello che ormai sembrava essere diventato un tabù: attrarre degli investitori sul versante interno della provincia.

Un obiettivo che ha cominciato ad assumere consistenza qualche mese fa con la presentazione di alcune manifestazioni d’interesse. Tra le proposte pervenute all’ente c’era anche quella di alcuni imprenditori dell’isola e di un partner siciliano, che dopo aver dato e ricevuto garanzie sulla praticabilità dell’iniziativa hanno tradotto le dichiarazioni d’intento in un piano finanziario e di gestione che ha superato l’esame preliminare della commissione tecnica.

Se l’iter sull’aggiudicazione definitiva non incontrerà intoppi, il complesso in riva al lago potrebbe entrare in funzione entro l’estate del 2015. Una previsione formulata dal commissario straordinario Maria Domenica Porcu, che ha commentato la svolta senza cedere al facile entusiasmo: «Abbiamo lanciato il sasso e speriamo vada a segno. Ci auguriamo che l’ esperienza gestionale sia duratura e che apra un ventaglio di opportunità non solo per il paese ma per il territorio».

«Tuttavia facciamo un passo alla volta per non compiere e non far commettere passi falsi – è il modo di procedere che s’è imposta l’amministratrice –. Chi ha avanzato l’offerta ha tutte le carte in regola e un grande entusiasmo, cose che fanno ben sperare e che avevamo colto nel corso degli incontri preliminari» ha affermato la Porcu svelando il gran lavorio che c’è stato dietro l’operazione andata in porto nei giorni scorsi.

La contropartita per il Comune è un canone annuo di 3.000 euro e la prospettiva di trasformare un bene pubblico da svariati milioni nel volano dello sviluppo economico locale. In questo contesto l’ aspetto occupazionale assume particolare rilevanza: si parte da nove unità lavorative nei primi due anni di gestione.

Poi ci sono le ricadute sull’indotto connesse all’offerta dei servizi turistici, che da quelli minimi della ristorazione e della ricettività si estendono alle attività culturali e sportive con un’ampia gamma di opzioni nel settore nautico, dov’è previsto anche un corso di tecnica di pilotaggio delle imbarcazioni, escursioni naturalistiche e visite guidate ai beni monumentali del territorio.

Maria Antonietta Cossu

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