La Nuova Sardegna

Oristano

I quattro non sono in aula, ma Tendas non si dimette

di Enrico Carta
I quattro non sono in aula, ma Tendas non si dimette

Il sindaco resta al suo posto nonostante le assenze dei consiglieri del Pd: «Chi non partecipa alle sedute del Consiglio fa un grave danno alla città»

21 maggio 2014
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ORISTANO. Quel che non si piega, si spezza. E alla fine, o qualcuno si piega oppure si va per davvero a casa aprendo le porte ad un’altra stagione politica col commissario. In attesa che il tempo scorra, tutti per ora restano al loro posto. Chi sulla sua sedia in aula, chi da qualche altra parte ma ben lontano da palazzo degli Scolopi, dove ieri pomeriggio la seduta di consiglio comunale si è regolarmente tenuta. A giocare a vantaggio del sindaco Guido Tendas c’era il fatto che l’assemblea si dovesse riunire in seconda convocazione e quindi il numero legale è sceso a nove consiglieri, per cui il dibattito tra i dodici della maggioranza regolarmente al loro posto e l’intera opposizione si è tenuto nonostante le quattro sedie vuote.

Sono quelle dei consiglieri Giuseppe Obinu, capogruppo del Pd, e dei suoi compagni di avventura in questo braccio di ferro con il sindaco, ovvero Valerio Spanu, Alberto Granese e Lucia Mocci. Tutti avevano comunicato la loro assenza al presidente del Consiglio, Marco Cossu. E il primo era addirittura molto lontano da Oristano, visto che non ha nascosto la sua presenza a Milano con la famiglia attraverso alcune foto pubblicate su Facebook proprio mentre la seduta iniziava e il sindaco ribadiva che non ha alcuna intenzione di far quel che ieri mattina gli è stato chiesto anche dal segretario provinciale del Pd, Gianni Sanna. Ovvero l’azzeramento della giunta. E allo stesso tempo faceva capire che le dimissioni annunciate nel caso in cui si fossero verificate le assenze erano per ora congelate.

Si doveva parlare di interpellanze, mozioni e interrogazioni, ma il consigliere dell’Udc, Giuliano Uras, ha chiesto in apertura di seduta un chiarimento: «Di fronte a queste notizie, non è corretto che il consiglio comunale non sia informato». E allora in tre minuti e qualche secondo, Guido Tendas ha detto al Consiglio quel che sta accadendo: «Chiunque si assenta dalle sedute del consiglio comunale non fa una cosa buona per la città. Io non ho mai fatto mancare il numero legale anche quando era in minoranza. Si lavora per la città con la presenza in aula. Non condivido le assenze e i problemi politici non possono giustificare la mancanza di qualche consigliere. I problemi tra loro e il sindaco non devono fermare i lavori dell’aula». E sul finale una sottolineatura: «Non sono loro il Pd. Anch’io sindaco faccio parte del Pd, altri due consiglieri del Pd sono in aula. Loro sono alcuni consiglieri, per cui andiamo avanti anche se sono molto dispiaciuto».

Come andare avanti resta per ora un mistero, perché il numero legale potrebbe mancare sin dalla prossima seduta. E intanto dall’opposizione, Mauro Solinas avvisa: «Non va bene nascondere la crisi. Non ci piace la politica dello struzzo».

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