La Nuova Sardegna

Oristano

PROTESTE ANCHE A SEDILO

In campo il Comune, pronta la class action

In campo il Comune, pronta la class action

SEDILO. I tartassati di Abbanoa sono pronti anche alla class action. Oggi alle 15 è previsto un incontro con la Federconsumatori per valutare se sussistano le condizioni per inoltrare i ricorsi...

16 maggio 2014
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SEDILO. I tartassati di Abbanoa sono pronti anche alla class action. Oggi alle 15 è previsto un incontro con la Federconsumatori per valutare se sussistano le condizioni per inoltrare i ricorsi contro le maxi bollette che il gestore del servizio idrico sta inviando agli utenti locali. Le fatturazioni si riferiscono al conguaglio dei costi relativi ai consumi effettuati negli anni compresi tra il 2006 e il 2013. Anche se i pagamenti sono stati dilazionati in otto rate da versare entro la fine del 2015, per alcuni cittadini si tratta di autentici salassi, importi che oscillano da tremila a cinquemila euro. Gli utenti insorgono, e chi non lo fa per le cifre da capogiro se la prende per il tempismo dell’ente idrico, inopportuno in un periodo in cui la pressione fiscale ha raggiunto livelli insostenibili. L’amministrazione comunale è pronta a guidare la protesta, ma se questa si schiera dalla parte dei contribuenti lanciando accuse contro Abbanoa, la società passa al contrattacco scaricando le responsabilità sull’ente locale. Il gestore attribuisce al Comune la colpa di aver fornito una banca dati piena di “gravi anomalie”. «Un semplice elenco di nominativi nella stragrande maggioranza dei casi senza alcun riferimento alle matricole dei contatori», così la società definisce la situazione ereditata nel 2005 e accusa l’amministrazione di non aver mai provveduto, «nonostante anni di solleciti», all’invio di un database completo.

Abbanoa spiega di aver rimediato a questa lacuna con il censimento del 2013 e ridimensiona il caso delle maxi bollette specificando che gli importi superiori ai mille euro sono marginali, mentre per oltre la metà delle 1220 utenze il saldo è inferiore ai 150 euro; il 15% pagherà un importo massimo di 250 euro, il 9% tra 250 e i 400, il 10% fino a 700 euro, il 4% tra 700 e mille euro. Secca la replica del sindaco. «Non mi risulta, abbiamo trasmesso i dati in nostro possesso magari rilevati con le tecniche artigianali usate allora, ma precisi utenza per utenza» afferma Umberto Cocco. «Se anche fosse vera la sua tesi, quei dati sono stati trasmessi otto anni fa, e da allora leggere i contatori spetta ad Abbanoa. Non l'ha fatto se non nel 2013 e pretende il pagamento in una volta sola di acqua consumata in otto anni. Il comportamento offensivo e scorretto, e secondo noi illegittimo, è questo».

Maria Antonietta Cossu

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