La Nuova Sardegna

Oristano

Litoranea chiusa al traffico Si cerca una mediazione

di Alessandro Farina

Ieri sopralluogo con il sindaco di Bosa e i tecnici della Provincia di Sassari Un tubo nel quale si incanalano le acque di un ruscello rischia di cedere

01 maggio 2014
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BOSA. Si tratta per la riapertura della provinciale Alghero-Bosa. Ieri mattina, alla presenza dei tecnici in arrivo dalla provincia di Sassari, ente competente per territorio, e Bosa rappresentata dal sindaco Pierfranco Casula, si è svolto un sopralluogo al Km 21 della litoranea. Quella che tecnicamente viene definita una “Opera d’arte” cioè un grosso tubo metallico in cui si incanalano le acque di un ruscello, sormontato da un terrapieno su cui passa l’arteria, crea problemi di sicurezza ai tecnici e patemi d’animo economici nella città del Temo. Pare infatti che negli anni il metallo si sia eroso e la paura è che il tubo possa cedere. Motivazioni che hanno spinto la Provincia di Sassari a chiudere al traffico la strada, con pesanti ripercussioni per quanti devono raggiungere dalla Planargia Alghero e l’aeroporto di Fertilia e viceversa. Nonché per il traffico turistico in arrivo da queste parti grazie ai voli che atterrano da mezza Europa al Riviera del Corallo.

«La nostra proposta – dice il sindaco Casula – è di tenere la strada aperta al traffico nelle more della realizzazione di una pista laterale, soggetta a varie autorizzazioni tra l’altro quindi con tempi non cortissimi, che poi permetta di chiudere il tratto di arteria e procedere ai lavori di definitiva sistemazione».

Casula ha insistito sulle richieste messe nero su bianco nella missiva inviata avant’ieri anche all’assessore regionale Paolo Maninchedda. «Attendo ancora una risposta», dice il sindaco.

Gli operatori di turismo e commercio, come gli addetti ai servizi culturali (visto che maggio e giugno sono mesi di massimo afflusso ai musei e siti storici grazie alle escursioni provenienti dalla città catalana), guardano con sempre maggiore preoccupazione all’evolversi della situazione.

Qualche anno fa, infatti, la Alghero-Bosa venne chiusa per diversi mesi, per la realizzazione di un’opera necessaria a garantire la massima sicurezza agli utenti con la costruzione di una galleria aperta verso il mare. Un periodo nero per i registratori di cassa delle imprese locali.

La strada alternativa per raggiungere Bosa da Alghero infatti passa attraverso la ripida e tortuosa Scala Piccada, per inoltrarsi verso Villanova Monteleone, raggiungere Montresta e quindi Bosa. Percorso certamente suggestivo, ma che in molti si chiedono se i tour operator saranno disposti a far affrontare ai visitatori. Visto l’allungarsi dei tempi di percorrenza, tanto più per i pullman, su un’arteria in molti punti tortuosa.

Nodi che saranno sciolti nelle prossime ore, quando da Sassari arriverà il verdetto tecnico sul da farsi. Rimane in piedi l’idea di realizzare una nuova strada che da Bosa o Suni, a secondo del tracciato, dovrebbe raggiungere più agevolmente la Statale 131 (e quindi Alghero) passando per Pozzomaggiore e Cossoine. Evitando il lungo giro verso Macomer sulla 129 bis, dove è chiusa la circonvallazione di Sindia, per puntare all’uscita di Campeda sulla Carlo Felice.

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