La Nuova Sardegna

Oristano

Museo giudicale, la Regione accelera ma tiene la gestione

di Enrico Carta
Museo giudicale, la Regione accelera ma tiene la gestione

Contrario all’ipotesi il presidente della Provincia De Seneen Per il sindaco Tendas è invece una svolta positiva

20 aprile 2014
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ORISTANO. In linea d’aria saranno lontani un chilometro. Ma i pensieri di chi sta al loro vertice non potrebbero essere più distanti. Sul caso del nascituro Museo giudicale la teoria del bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda del punto di vista di chi lo guarda, diventa più che mai valida. E così, a pochi giorni di distanza dall’incontro con l’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, il presidente della Provincia, Massimiliano De Seneen non sorride, mentre il sindaco Guido Tendas è alquanto ottimista.

Punti di vista, ovviamente. Nascono dopo l’ultimissima tavola rotonda alla quale hanno partecipato entrambi, assieme al sindaco di Sanluri, paese che dovrà ospitare il Centro di documentazione giudicale, mentre Oristano sarà la sede del museo. Le carte in tavola però cambiano, perché il nuovo assessore ha un’idea differente da quella precedente e vuole dare un’accelerata all’incompiuta che già dieci anni fa – giunta regionale giudata da Renato Soru – era nelle idee del mondo politico.

Questo scompagina un po’ i piani e lascia di sasso il presidente della Provincia, mentre il sindaco coglie quel che di positivo c’è nella proposta e guarda avanti con fiducia, anche perché dopo lentezze infinite ora a Cagliari si pigia il piede sull’acceleratore. Il primo punto fermo è infatti che il 30 aprile ci si rivedrà e che già in quell’occasione dovrebbero esserci i primi passi concreti dopo anni di pie intenzioni. In ballo ci sono tra i due e i tre milioni di finanziamento e vederli scivolar via non è certo piacevole.

Detto questo, iniziano gli attriti. La proposta fatta dalla Regione prevede una sorta di triangolo. Cagliari finanzia, il Comune mette la gran parte dei reperti che oggi sono all’Antiquarium Arborense, la Provincia offre palazzo Arcais come sede del museo. «Il vero problema è la gestione – spiega Massimiliano De Seneen –. Ci sarà una cabina di regia con sette elementi, di cui quattro della Regione, per cui è facile capire chi indirizzerà le scelte». La gestione affidata alla Regione non piace perché, in tutto questo tempo infinito di gestazione, la Provincia ha pagato circa settecentomila euro di affitti per un altro locale, dopo aver liberato le stanze di palazzo Arcais. «È otto anni che si va avanti e la cessione del palazzo prevedeva che in cambio la gestione fosse mantenuta a Oristano. Per di più ora bisognerebbe trasformare l’edificio in museo per vent’anni, un tempo che mi sembra eccessivo. È uno scherzetto per il quale non sono assolutamente soddisfatto», dice il presidente della giunta provinciale.

Idea della Regione bocciata? A sentire Guido Tendas assolutamente no: «Intanto c’è la conferma che sarà un museo a carattere regionale e quindi anche i costi di gestione non saranno a carico delle amministrazioni locali. È chiaro che la Regione voglia controllare quel che si fa. Quando incontravamo l’assessore Milia erano solo parole, ora ci sono già i soldi per restaurare la cupola di palazzo Arcais, perché ci sono infiltrazioni. I costi di gestione sono altissimi e il Comune non può certo permetterseli. Ognuno farà la sua parte, chi con la gestione, chi mettendo a disposizione la sede, chi garantendo i propri reperti».

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