La Nuova Sardegna

Oristano

Ucciso il cinghiale-mascotte dell’oasi di Turr ‘e Seu

di Claudio Zoccheddu
Ucciso il cinghiale-mascotte dell’oasi di Turr ‘e Seu

L’animale quasi “domestico” è stato ammazzato qualche giorno fa. Lo sdegno si è propagato su internet, accertamenti per trovare i responsabili

15 aprile 2014
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CABRAS. A suo modo era diventato una piccola star. La notorietà, però, non è bastata a salvare il cinghiale “domestico” che da qualche tempo si aggirava lungo i sentieri sterrati di Turr’e Seu, uno scorcio di Sinis bello e selvaggio al punto da ospitare piccole colonie di cinghiali che scendono dai rilievi del la penisola per cercare cibo e acqua.

Il beniamino dei curiosi, però, era molto più socievole dei suoi simili. Al punto da non essere impaurito dalla presenza umana a cui, anzi, concedeva pose fotografiche e rapide carezze. Una dimestichezza con l’uomo che è costata cara al cinghiale di Seu, abbattuto qualche giorno fa e catapultato al centro di un dibattito virtuale sulla violenza contro gli animali. Il cinghiale di Seu aveva tanti amici che non hanno accettato la violenza dell’episodio.

Uno dei più vicini alla bestia era Manuel, che l’aveva scovato tra i cespugli di Seu più di un mese e mezzo fa: «Era un animale bello e curioso, mi ci ero affezionato e gli portavo da mangiare quasi tutti i giorni», racconta il ragazzo che aveva stretto una curiosa amicizia con l’animale, «veniva anche tanta altra gente a vederlo, tra cui intere famiglie». Insomma, il cinghiale non dava fastidio a nessuno e dimostrava l’attitudine alla convivenza con l’uomo: «Per questo mi è dispiaciuto scoprire che è stato ammazzato da persone che forse non avevano nessun bisogno di farlo», spiega ancora Manuel, «non voglio condannare nessuno, non spetta certo a me, ma credo che sia necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e spiegare che questi non i sono comportamenti da usare con gli animali».

La notizia, ovviamente, ha fatto il giro della Rete in poche ore ed è diventata oggetto di verifiche da parte del Corpo forestale.

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