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Oggi una conferenza sui giganti di Monte Prama

Oggi una conferenza sui giganti di Monte Prama

NARBOLIA. Oggi alle 18.30, nel centro polifunzionale, è in programma la prima di una serie di conferenze organizzate dall’Associazione archeologica Tocoele sul tema Monte Prama e dintorni. All’incontr...

11 aprile 2014
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NARBOLIA. Oggi alle 18.30, nel centro polifunzionale, è in programma la prima di una serie di conferenze organizzate dall’Associazione archeologica Tocoele sul tema Monte Prama e dintorni. All’incontro, che si propone di esaminare la situazione in cui si trova il patrimonio archeologico della provincia e sui sistemi da attuare per la sua valorizzazione, parteciperà l’archeologo Alessandro Usai, ispettore per l’alto oristanese della Soprintendenza archeologica di Oristano e Cagliari.

L’associazione Tocoele, nata solo da qualche mese, conta già su oltre cento soci, offre un ottimo supporto alle attività di ricerca sul campo effettuate sempre con assoluto rigore scientifico. Non ha caso, infatti, nel suo organico annovera anche l’archeologo Giuseppe Maisola, che svolge il ruolo di direttore scientifico.

Il rientro a Cabras dei Giganti di Monte Prama, avvenuto solo pochi giorni fa, ha fornito lo spunto per analizzare le affinità tra le statue cabraresi e la testa di Banatou, rinvenuta dentro un pozzo a metà degli anni 60, insieme ad altri reperti facenti parte di corredi votivi, e probabilmente, a detta dell’archeologo Raimondo Zucca, sarebbero coeve. Un dato che, se confermato da altre indagini nel territorio del Montiferru meridionale, potrebbe fornire ulteriori importanti elementi per ricostruire aspetti relativi agli insediamenti umani in quel territorio. Durante una delle prime ricognizioni effettuate lo scorso dicembre, in località Campuliedda, nell’agro di Seneghe, seminascosta dai rovi e dalla vegetazione, è stata rinvenuta una tomba di Gigante di cui non si aveva conoscenza. «Che si tratti di una tomba di Giganti non c’è dubbio – dice Giuseppe Maisola –. Adesso occorre ripulire l’area per poter effettuare ulteriori ricognizioni dell’area». (pi.maro.)

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