La Nuova Sardegna

Oristano

SAN VERO MILIS

Ricciai infrangono l’ordinanza a Mandriola

Ieri otto pescatori cagliaritani hanno spostato le transenne nonostante i divieti del sindaco

04 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SAN VERO MILIS. Le transenne non li hanno fermati. I ricciai di Cagliari, otto persone con quattro barche sistemate sui rimorchi dei furgoncini, non si sono fatti intimorire dall’ordinanza firmata dal sindaco, Flavia Adelia Murru, che vieta l’accesso al piazzale dello scivolo a mare di Mandriola. Un documento tradotto sul campo da una linea di transenne sistemate proprio a pochi metri dal mare, dallo scivolo e dal pontile mobile danneggiato (e quindi non sicuro) durante una delle tante schermaglie che fanno da sfondo alla guerra dei ricci che si combatte da mesi a ridosso di Capo Mannu. Chi immaginava una tregua forzata, magari fino alla fine della stagione di pesca (che scadrà i primi giorni di maggio), sbagliava di grosso. Infatti, ieri mattina all’alba un gruppo di ricciai cagliaritani ha infranto l’ordinanza del sindaco e, dopo aver rimosso le transenne che proteggevano la zona dello scivolo, ha preso il mare come se niente fosse. Una tranquillità d’animo che però non ha ingannato un passante che, dopo aver notato l’azione dei pendolari del riccio, ha avvisato le forze dell’ordine. Al rientro dalla battuta di pesca, quindi, i ricciai hanno trovato un presidio dei carabinieri di San Vero Milis che hanno registrato le generalità dei pescatori che hanno infranto il divieto. Dunque, la tranquillità è ancora un miraggio nelle borgate marine di San Vero Milis che, come dimostrano i fatti di ieri mattina, sono ancora al centro di una questione dai contorni tanto sfocati quanto preoccupanti. Ieri i ricciai hanno deciso di usare la forza nonostante l’attività dei pescatori pendolari non fosse mai stata bloccata dall’ordinanza che vietava l’accesso allo scivolo. Le imbarcazioni provenienti da Cagliari hanno continuato a battere le coste di Capo Mannu, e i fondali del tratto di mare su cui si affaccia il promontorio, partendo da una zona di spiaggia compresa tra le borgate di Su Pallosu e Sa RoccaTunda. Ieri, però, un gruppo di pescatori ha deciso di tornare all’antico e di riappropriarsi dello scalo. Nonostante tutto. Un’azione di forza che preoccupa chi vive le borgate e che potrebbe ripetersi nei prossimi giorni. I pescatori di Cagliari, durante gli ultimi mesi, hanno fatto di tutto per rivendicare il loro diritto alla pesca, sancito dalle autorizzazioni regionali che sventolano ogni volta che se ne presenta l’occasione. Tra le azioni eclatanti inscenate da un gruppo di lavoratori c’è il blocco di una nave della Tirrenia all’imboccatura del porto di Cagliari e l’irruzione oltre i cancelli dell’assessorato all’Agricoltura della Regione.

Claudio Zoccheddu

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative