La Nuova Sardegna

Oristano

I ritardi del Comune: la Devizia chiede 300mila euro

I ritardi del Comune: la Devizia chiede 300mila euro

ORISTANO. Ancora problemi per il Comune: la Devizia Transfer, società che aveva gestito il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sino allo scorso anno, ha citato in tribunale l'amministrazio...

01 aprile 2014
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ORISTANO. Ancora problemi per il Comune: la Devizia Transfer, società che aveva gestito il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sino allo scorso anno, ha citato in tribunale l'amministrazione per il mancato pagamento degli interessi legali sui ritardi nei pagamenti delle proprie spettanze. Un affare che potrebbe costare ai contribuenti oristanesi complessivamente 299.189,62 euro. La somma rappresenta il totale relativo degli interessi maturati dalla Società campana per gli anni 2010 (163.901,48 euro), e di 135.288,14 per gli anni 2011 e 2012. Il Comune aveva pagato in ritardo le fatture emesse dalla Devizia relative all'appalto del servizio di raccolta dei rifiuti. La società, per coprire le spese, aveva dovuto chiedere delle anticipazioni alle banche costate, come detto, quasi 300 mila euro.

Nei giorni scorsi la giunta comunale, dopo aver preso atto della citazione in tribunale, ha deciso di costituirsi in giudizio ed ha affidato l'incarico di difensore al legale della stessa amministrazione Gianna Caccavale.

Ma sulle asfittiche casse comunali pende, inoltre, un ricorso al Tar presentato alla fine dello scorso anno sempre dalla stessa Devizia Transfer.

La società aveva chiesto ai giudici amministrativi regionali la sospensiva dell’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi e urbani aggiudicato dal Comune nel mese di novembre del 2003 alla impresa sarda dell’Ecologica Podda di Villasor.

I legali della Devizia avrebbero motivato il proprio ricorso sulla base di una presunta mancanza, da parte della società vincitrice, di alcuni requisiti previsti dal bando. Se il tribunale amministrativo regionale (la decisione è attesa da un giorno all'altro) dovesse dare ragione alla ricorrente, si andrebbe incontro alla sospensione del servizio e il Comune potrebbe essere chiamato a pagare i danni.

Di fronte alle rimostranze della Devizia l'amministrazione comunale aveva confermato che gli uffici avevano svolto tutto nel rispetto delle normative, verificando tutti i requisiti previsti dal bando.

Elia Sanna

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