La Nuova Sardegna

Oristano

Acqua, maxi bolletta da 13mila euro

di Caterina Cossu
Acqua, maxi bolletta da 13mila euro

Santa Giusta, famiglia senza acqua e con un debito enorme con Abbanoa per un cavillo burocratico

29 marzo 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SANTA GIUSTA. Trovarsi a essere costretti a pagare di colpo una bolletta di arretrati pari a tredicimila e 314 euro, oltre alla condanna alle spese legali che ammontano a qualche migliaio di euro. Il tutto per colpa di una postilla di un contratto firmato nel lontano 1981.

embra assurdo, ma è la mazzata piombata sulla testa di una famiglia al termine di un contenzioso con Abbanoa. L’avvocato Filippo Cogotti, che ha seguito il ricorso non ha potuto nulla contro una serie di piccole ingenuità compiute dal capofamiglia, che nella vita di tutti i giorni farebbero drizzare i capelli a chiunque ma che, in campo legale, gli sono costate caro.

La storia parte appunto trentatré anni fa, quando il padrone di casa firma l’allaccio dell’acqua con l’allora ente di gestione Etfas per un’abitazione di Santa Giusta. Mentre la casa era in costruzione, il proprietario comunicò alla società dell’acqua di recapitare le bollette a un indirizzo provvisorio di Silì.

Passa neanche un anno e la famiglia si trasferisce e nella casa di Santa Giusta, dopo le dovute comunicazioni, iniziano ad arrivare correttamente le bollette dell’acqua. Così accade fino al 2006, anno nel quale Abbanoa subentra al Comune. Il passaggio è stato automatico, come per tutti, ma dall’ingresso di Abbanoa nella casa di Santa Giusta non si riceve più alcun bollettino.

Il padrone di casa si reca allora negli uffici oristanesi della società dove, senza rilasciare alcuna ricevuta, l’impiegato assicura che l’indirizzo nella scheda cliente è quello giusto. Non ci sono errori, dunque, e il ritardo è giustificato da probabili problemi nella gestione delle pratiche durante il passaggio. Passano gli anni e il problema resta, con continui controlli allo stesso ufficio che mai rilascia alcun foglio, ma assicura sempre che è tutto a posto.

Finché all’inizio dell’anno, senza preavviso arrivano i tecnici di Abbanoa che affermano la morosità dell’utente, staccano il contatore e lasciano la famiglia senz’acqua, cosa che va avanti da più di un mese. Facile immaginare il putiferio che si sia generato, unico modo però per la famiglia di apprende l’errore di Abbanoa. L’avvocato Filippo Cogotti presenta al tribunale la richiesta di allaccio provvisorio per l’assicurazione di un bene primario, ma si trova davanti il rigetto del giudice.

Abbanoa infatti, chissà come e perché dato che ha ereditato una situazione dal Comune dove le bollette arrivavano regolarmente, per la domiciliazione dei pagamenti ha preso in considerazione la famigerata postilla del contratto originario del 1981, dove la famiglia aveva chiesto la domiciliazione delle bollette nell’indirizzo provvisorio. Ed ecco che gli arretrati si accumulano. Per il giudice non c’è modo di dare ragione al ricorrente. Che ora sarà costretto a pagare, peraltro nei modi e nei tempi dettati proprio dalla società dell’acqua. La richiesta di rateizzazione è infatti regolata da Abbanoa.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative