La Nuova Sardegna

Oristano

Sport inchiodato dalla burocrazia

di Enrico Carta

Palatharros: non si trova il vecchio impianto antincendio. Deledda: manca il benestare della Regione

16 marzo 2014
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ORISTANO. In principio non fu la piscina. Quella è solo la punta dell’iceberg di un problema più diffuso che «La giunta comunale sta affrontando, non solo con le parole» spiega l’assessore Peppino Marras in quello che può essere considerato come il testamento di fine mandato, visto che tra qualche giorno si dimetterà – l’ultimo atto sarà la valutazione del lavoro fatto dai dirigenti e quindi la distribuzione di eventuali incentivi –. Al di là delle affermazioni il problema impianti sportivi resta vivo in tutta. Diversi sono infatti i punti critici per i quali la giunta Tendas è finita nel mirino di appassionati, praticanti e semplici cittadini.

I campi della Figc. Un gioiello. Così l’hanno definito in tanti, ma non è tutto oro quel che luccica. Sotto la superficie verdissima dei campi, è infatti spuntata la sorpresa inattesa. Quando la ditta appaltatrice ha provveduto alla verifica delle sottostrutture – cavi elettrici e simili che passano sotto terra – si è scoperto che erano in condizioni ben peggiori rispetto a quel che ci si attendeva. E allora a dover eseguire i lavori è stato il Comune. Fortunatamente, grazie all’azione congiunta con la Figc si è riusciti ad ottenere un finanziamento di 600mila euro, che servirà anche per effettuare i lavori al campo Tharros.

Palestra Grazia Deledda. Nella struttura di via Santu Lussurgiu, gli operai che la stavano ristrutturando sono spariti da tempo. Un incredibile incrocio di burocrazie frena la conclusione dei lavori. Il Comune ha ereditato e dato gambe a un progetto vecchio di oltre dieci anni e probabilmente non più adeguato. Non comprendeva infatti le opere di impermeabilizzazione del tetto, dal quale piove. Particolare non secondario e allora bisogna letteralmente correre ai ripari. Il Comune, secondo quanto è preteso dalla procedura, ha inoltrato circa tre mesi fa alla Regione una richiesta per poter utilizzare i soldi risparmiati col ribasso praticato dall’azienda che si era aggiudicata il bando finanziato con un totale di 400mila euro. Solitamente il parere è positivo e non ci sono motivi perché non lo sia anche stavolta. Solo che in questi tre mesi, in Regione, nessuno ha avuto il tempo di esaminare la pratica. Oristano chiama, ma Cagliari ancora non risponde.

Palatharros. La progettazione è in corso, ma tutto si è fermato di fronte a un intoppo al momento insormontabile. Nessuno sa dove si trovi l’impianto antincendio, ovviamente indispensabile perché ci sia il via libera per motivi di sicurezza. Del palazzetto, nato male trent’anni fa e mai utilizzato completamente, mancano parti del progetto e nessuno sa dire dove sia stato piazzato questo impianto antincendio. Così, l’Ufficio tecnico deve provvedere a progettarne uno nuovo. Ovviamente con perdita di tempo e di soldi annessa.

Palasport Sa Rodia. C’è da cambiare il tetto, dove l’amianto campeggia. Il finanziamento arriverà dalla Regione con la Provincia a fare da tramite. Solo che arriveranno i soldi – 96mila euro – esclusivamente per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto. Dopo di che, con il lavoro è da eseguire entro il 2015, ci sono da fare il tetto e finalmente il pavimento in parquet. Di euro ne serviranno altri 130mila. Dove trovarli? Si vedrà.

L’assessore e le critiche. «Spero che la progettazione, che resta in mano agli uffici comunali, sia pronta quanto prima – afferma Peppino Marras –. I responsabili hanno preferito accentrare su di sé tanti lavori, per cui i tempi si sono allungati, ma queste sono cose di competenza dei dirigenti e non della giunta. È stato ottenuto un risparmio, ma tenere i soldi fermi troppo a lungo non sia positivo. Far partire gli appalti significa dare ossigeno all’economia e garantire agli sportivi strutture adeguate».

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