La Nuova Sardegna

Oristano

Il Montiferru grida “no” alle trivellazioni

di Piero Marongiu
Il Montiferru grida “no” alle trivellazioni

Scano Montiferro, affollata assemblea popolare al teatro. Monito a Regione e candidati: “L’ambiente non si tocca”

01 febbraio 2014
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di Piero Marongiu

SCANO MONTIFERRO.. “La scadenza elettorale per il rinnovo del consiglio regionale si sta avvicinando, ma finora nessun candidato ha preso posizione netta contro la minaccia che arriva da chi vuole effettuare trivellazioni nel nostro territorio per cercare risorse energetiche alternative”.

La considerazione era stata espressa dal sindaco di Seneghe, Antonio Luchesu, qualche giorno fa, dopo aver letto la delibera della giunta regionale che apre, seppure con una serie di limitazioni, all’Exergia Toscana la strada per effettuare una serie di sondaggi preliminari nel Montiferru e nella Planargia.

L’altra sera, nel teatro Nonnu Mannu, di candidati, appartenenti a schieramenti diversi, ce n’erano molti e tutti hanno detto che le trivelle non devono passare. Neppure per effettuare sondaggi preliminari. Ma i loro interventi non hanno convinto il numeroso pubblico che ha affollato la sala. “Promesse e impegni che vengono dimenticati subito dopo le elezioni – dicono in molti –. Sull’integrità del nostro territorio dobbiamo vigilare se vogliamo essere sicuri che non arrivino speculatori”.

Le delegazioni dei comitati spontanei sorti per dire no alla calata delle multinazionali in cerca di fonti energetiche alternative, a differenza degli aspiranti onorevoli, hanno sicuramente convinto di più gli astanti. Non foss’altro perché sono stati proprio i comitati a denunciare per primi il pericolo per i boschi e per l’ambiente.

Paolo Piras, uno dei promotori del Comitato No al progetto Eleonora dice: “Quei progetti sono incompatibili con le nostre realtà. I cittadini non li vogliono e dobbiamo fare di tutto per fermarli”. In sala anche tanti cacciatori, agricoltori e allevatori, insieme a cittadini dei paesi in cui ricadono le attività programmate dalla società toscana. “Chi ama l’ambiente – dicono i cacciatori – lo preserva e lo difende”.

“Nessuno deve permettersi di fare qualcosa che va contro la volontà popolare”, ha urlato un cittadino. “Chi pensa di fare i propri comodi con promesse di posti di lavoro – ha aggiunto un altro –, sappia che non siamo disposti a credergli”. Il ricordo di Furtei e dei disastri dopo la caccia all’oro è ben presente. La paura dei cittadini di Seneghe, Scano Montiferro, Sennariolo, Cuglieri, Tresnuraghes, Flussio, Sagama, Tinnura, Magomadas e Santu Lussurgiu, è che, dopo il passaggio dei mezzi dell’Exergia Toscana, ai Comuni rimangano soltanto scorie da smaltire.

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