La Nuova Sardegna

Oristano

Università, a rischio Tecnologie viticole: mancano i fondi

di Simonetta Selloni
Università, a rischio Tecnologie viticole: mancano i fondi

Il corso dell’ateneo oristanese potrebbe essere trasferito a Nuoro o richiamato a Sassari

23 gennaio 2014
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ORISTANO. Rischia di prendere il largo da Oristano il corso di studi in Tecnologie viticole, enologiche e alimentari, laurea triennale del Consorzio Uno di Oristano. Mancano le garanzie che chiede l’Università di Sassari, dalla cui facoltà di Agraria dipende il corso di laurea. Il termine garanzia vuol dire denari: quelli che servono per rinnovare il contratto triennale ai due ricercatori, ciascuno dei quali costa 56mila 500 euro l’anno. Complessivamente, 113mila euro l’anno, 339mila per il corso, a partire dall’anno accademico 2014-2015, attualmente in fase di pianificazione nell’ateneo sassarese.

Nelle casse del Consorzio ci sono risorse per pagare uno dei due ricercatori. Mancano quelle per il secondo. Da Oristano il corso potrebbe essere dirottato a Nuoro, dove ha sede il Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale. O addirittura essere richiamato a Sassari.

La decisione di sottrarre uno dei corsi più longevi e frequentati dell’ateneo oristanese è in capo al Consiglio di laurea, che si è riunito ieri mattina. Il preside, Giuseppe Pulina, ha posto sul tavolo la questione dei ricercatori. Dando anche una scadenza. Se entro il 28 gennaio Oristano non dimostrerà di avere le risorse per poterli pagare entrambi, l’eventualità di perdere il corso di tecnolgie viticole, enologiche e alimentari si tradurrà in una certezza. Il corso, al 30 luglio scorso, aveva 172 iscritti e 47 matricole. Ha finora sfonato 168 laureati. Sull’altare della messa che papa Francesco ha officiato a Cagliari asettembre, era presente “Manintina”, il bianco risultato dalle prove di vinificazione degli studenti del 3° anno del corso di laurea in Tecnologie viticole, ottenuto nella cantina sperimentale dell’Agris a Villasor: uvaggio all’80 per cento di Vermentino, e al 20 per cento di Moscato.

Proprio in queste ore sono in corso serrate trattative tra il Consorzio Uno e Agris, l’ente di ricerca dell’assessorato regionale all’Agricoltura. L’assessorato avrebbe trasferito delle risorse, circa 110mila euro, all’Agris. Che dovrebbe girarle al Consorzio Uno. Sarebbe la chiave di volta per uscire dall’empasse nella quale l’università oristanese si trova. Ma, ancora ieri sera, quei fondi non erano nella disponibilità del Consorzio Uno.

Per capire cosa ci sia dietro tutta questa vicenda bisogna chiarire alcuni punti. Tecnicamente, tutte le università italiane, entro il 14 febbraio, devono aver completato la procedura informatica richiesta dal ministero dell’Università per perfezionare la programmazione del prossimo anno accademico. Una deadline concreta, che questa procedura “san Valentino” richiede, senza deroghe. In mancanza della quale, non si possono pianificare i corsi. Ora, il Consorzio Uno di Oristano ha ricevuto, ultima ripartizione del fondo unico regionale per le sedi decentrate, 2 milioni 161mila 106 euro: circa 350mila in meno rispetto a quanto occorrerebbe per far marciare l’Università così come è.

Il taglio dei fondi ha costretto il Consorzio Uno presieduto da Pupa Tarantini a mettersi sul mercato per cercare finanziamenti. Anche perchè dai soci del Consorzio, Comune, Provincia, Camera di commercio, Associazione industriali, Ente bilaterale per il turismo, arriva poco o niente. O meglio: la Provincia fornisce la sede (il chiostro del Carmine), la Camera di commercio qualche contributo.

E c’è da aggiungere una recentissima polemica sui rimborsi ai docenti, sollevata dal sindaco di Oristano Guido Tendas, che avrebbe indispettito non poco l’ateneo sassarese. Che ora potrebbe appunto decidere in una “avocazione” dei corsi. O di un trasferimento a Nuoro, sede che offirebbe garanzie. Ossia, i fondi per i ricercatori. Evidentemente, il Consorzio per gli studi nella Sardegna Centrale dispone di risorse superiori a quelle richieste per i corsi che ha in essere.

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