La Nuova Sardegna

Oristano

Fondi al Consorzio Uno, mancano 350mila euro

di Simonetta Selloni
Fondi al Consorzio Uno, mancano 350mila euro

La Giunta regionale ha suddiviso i finanziamenti che però non sono sufficienti Con la stessa delibera si assegnano 427mila euro a Iglesias, che non ha iscritti

10 gennaio 2014
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ORISTANO. Arrivano al Consorzio Uno di Oristano i fondi per i corsi universitari dell’anno accademico 2013-2014, secondo le ripartizioni proposte dall’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Sergio Milia, e approvate dalla Giunta dopo il parere favorevole di legittimità del direttore generale dell’assessorato. Arrivano, e non c’è nulla di cui stare allegri. Almeno non a Oristano.

Intanto perché questi fondi, per Oristano 2 milioni, 161mila e 106 euro su complessivi 6 milioni, sono per ora virtuali. Nel senso che ancora mancano all’appello circa 450mila euro dell’annualità 2013; e se i tempi di erogazione saranno gli stessi dello scorso anno, allora c’è da dire che i primi finanziamenti saranno disponibili attorno al mese di maggio. E, sulle nuove attribuzioni, all’appello ne mancano circa 350mila: tanti ne occorrono per il funzionamento dell’università. Dove, a fronte della tenuta delle immatricolazioni – dato in controtendenza e condiviso con Olbia, visto il crollo generalizzato delle altre sedi –, del calo dei fuori corso, dell’unanime riconoscimento della validità dei suoi corsi, non corrisponde evidentemente una adeguata sensibilità regionale. E dove si fanno i salti mortali, con un Cda – presidente Pupa Tarantini – che non percepisce compensi, mentre per tentare di compensare le minori entrate si fa strada la possibilità che ai 27 dipendenti si applichino contratti part-time.

La delibera della Giunta regionale, è la 53/53 del 20 dicembre 2012. Nelle sei pagine che la compongono, vengono descritti nel dettaglio i criteri di suddivisione che vanno ad alimentare le quattro sedi decentrate: il Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale di Nuoro, il Consorzio Uno di Oristano, l’Ausi (Associazione universitaria Sulcis-Iglesiente), con sede a Iglesias, il corso universitario di economia e imprese del turismo di Olbia. Gli indicatori sui quali si basa la suddivisione, esposte le caratteristiche di ogni sede e i suoi corsi, con una incoraggiante premessa che riguarda proprio Oristano, sono il funzionamento, la didattica, le immatricolazioni. Ora, anche al più sprovveduto degli osservatori non sfugge che all’Ausi di Iglesias vengono attribuiti 427mila 883 euro. Piccolo particolare: come peraltro scrive la delibera a della Giunta e firmata dal presidente Cappellacci e dal direttore generale dell’assessorato alla Pubblica istruzione Gabriella Massidda, «La situazione dell’Ausi si caratterizza per alcune peculiarità, tra cui il fatto che presso la stessa non è più attivo alcun corso di laurea; pertanto, il numero degli immatricolati per l’anno accademico 2012-2013 è parti a zero». Andando a vedere i bilanci (disponibili online), si osserva che la chiusura di quello 2012 è di un milione 239mila 926 euro, mentre nel bilancio di previsione 2013, si ipotizza un avanzo di amministrazione di 552mila 453 euro. Eppure, la Regione continua a erogare fondi, di fronte alla assenza di immatricolazioni, corsi, attività. Si faranno? Mah.

All’Università di Oristano ne basterebbero 300mila in più. In queste settimane, la paventata riduzione dell’orario dei dipendenti , che potrebbe essere la conseguenza della mancanza di liquidità, ha suscitato reazioni anche nella comunità oristanese e nelle istituzioni. Del Consorzio Uno fanno parte Comune, Provincia, Camera di commercio, Associazione industriali, Ente bilaterale per il turismo. La Provincia rende disponibile, gratuitamente, la sede del Consorzio Uno, il Chiostro del Carmine, che non è poco. La Camera di Commercio partecipa con risorse e alcune iniziative. Tutti, indistintamente, decantano questa eccellenza culturale e, perché no, produttiva. Così consiglieri e assessori regionali (Oristano ne vanta due). Ma i tagli che stanno mettendo in difficoltà l’Università si perdono nella mancanza di reazioni operative. Cosa diversa dall’esercizio della – improduttiva – indignazione.

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