La Nuova Sardegna

Oristano

Giganti, futuro da separati

di Claudio Zoccheddu

Le statue di Mont’e Prama andranno a Cagliari, a Cabras destinati pochi modelli

24 novembre 2013
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ORISTANO. «Nessuno ha mai spento la luce sui giganti di Mont’e Prama». Parola di archeologo. Alessandro Usai, responsabile degli scavi nel Sinis per conto della Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano, ha utilizzato la vetrina offerta da un convegno organizzato dal Rotary Club di Oristano per raccontare la sua verità sulle statue nuragiche e il suo punto di vista sulla questione del museo diffuso. «Qualcuno deve sfatare il mito di giganti chiusi nella cantina del museo di Cagliari. Alcuni frammenti delle statue sono sempre stati esposti anche se, all’epoca, non se ne sapeva molto». Infatti, uno dei busti era capovolto. C’erano anche una decina di frammenti, su 5mila, che occupavano una delle teche del museo. Sfatato il mito delle statue chiuse in cantina «per non mettere in dubbio la storia ufficiale e le deduzioni degli archeologici sardi” non rimaneva che esplorare il futuro delle statue rinvenute nel Sinis da Battista Meli nel 1974. Per farlo, Usai ha usato una metafora calcistica: «Tutti i calciatori sardi sognano di indossare la maglia del Cagliari perché i rossoblu sono la nazionale della Sardegna. Allo stesso modo, i cabraresi dovrebbero essere orgogliosi di offrire al museo di Cagliari, che potrebbe essere la nazionale dei musei sardi, una parte delle statue». Una teoria che gela il sangue nelle vene di chi, al contrario, è convinto che la statue debbano ritornare Cabras. Tutte. Un sogno destinato a non avverarsi. Infatti, la teoria del museo diffuso viene ormai recitata come un mantra ogni volta che se ne presenta l’occasione: «Chi farà visita al museo di Cagliari sarà spinto a visitare il luoghi del ritrovamento e il museo di Cabras». La prima divisione dei giganti è prevista per il prossimo marzo, quando una ventina di statue verrà esposta nel museo archeologico di Cagliari, in occasione dei festeggiamenti previsti per il centenario della nascita di Giovanni Lilliu. La prima è stata fissata per il 13 marzo. Il 14, invece, sei statue e quattro modelli di nuraghe arriveranno a Cabras e saranno esposte nell’ex sala delle conferenze del museo civico. Un punto su cui è intervenuto anche Cristiano Carrus, sindaco di Cabras: «L’esposizione temporanea è uno dei passaggi previsti dal protocollo d’intesa che abbiamo siglato nel 2011. Le statue torneranno a Cabras quando il museo sarà in grado di ospitarle e ci sono due milioni per iniziare i lavori». Peccato che dal protocollo d’intesa firmato con la Regione venga fuori, in uno dei passaggi più significativi, che nella nuova ala del museo, o in struttura del tutto distinta (di cui si sono perse le tracce), saranno mostrate “le statue di Mont’e Prama, fatte salve le esigenze espositive del museo archeologico nazionale di Cagliari, e accurate riproduzioni materiali e/o digitali delle sculture esposte a Cagliari”.

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