La Nuova Sardegna

Oristano

Progetto Eleonora, ecologisti pronti al ricorso in tribunale

Progetto Eleonora, ecologisti pronti al ricorso in tribunale

Dopo la seconda proroga della sospensione del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto della Saras «Eleonora» per la ricerca di gas nell’Oristanese, gli ecologisti promettono battaglia

30 ottobre 2013
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ORISTANO. Dopo la seconda proroga della sospensione del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto della Saras «Eleonora» per la ricerca di gas nell’Oristanese, gli ecologisti promettono battaglia. Gruppo d’intervento giuridico e Amici della Terra criticano la «gentile» proroga concessa dal servizio Savi della Regione e chiedono altrettanta «sensibile gentilezza» perchè si tenga «in debito conto» di migliaia pareri negativi nei confronti «di questo progetto speculativo». Altrimenti, promettono, «ce la vedremo in tribunale».

Il gruppo Saras - viene spiegato in una nota - ha ottenuto in giornata la proroga della sospensione del procedimento di Via per il progetto di perforazione esplorativa per la ricerca di gas naturale vicino allo stagno di S’Ena Arrubia, nel territorio di Arborea. Già il 13 agosto scorso il servizio Savi dell’assessorato all’Ambiente aveva concesso una prima sospensione del medesimo procedimento fino al 31 ottobre 2013. Le due associzioni definiscono le proroge «gentilezze amministrative» perchè la procedura di Via «non prevede esplicitamente la possibilità da parte del soggetto proponente di chiedere la sospensione del procedimento». Ma - si legge ancora nella nota delle associazioni ecologiste - i motivi di opposizione al progetto non sono meramente formali. Il sito prescelto, infatti, è a circa 200 metri di distanza dallo stagno di S’Ena Arrubia, tutelato dalla Convenzione internazionale di Ramsar sulle zone umide d’importanza internazionale, dal vincolo paesaggistico, da vincolo di conservazione integrale, dal piano paesaggistico regionale. È anche destinato a riserva naturale regionale, oltre a essere sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale. L’area interessata - spiega ancora la nota di Gruppo d’intervento giuridico e Amici della Terra - è sede, inoltre, della più avanzata agricoltura specializzata della Sardegna e ben poco si conosce, allo stato attuale, delle possibili interferenze con le falde idriche.

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