La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa si divide tra libertà sessuale e chiesa

di Alessandro Farina
Bosa si divide tra libertà sessuale e chiesa

Domenica la sfilata promossa da un artista di Sindia e l’ordinazione di un nuovo sacerdote

26 settembre 2012
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BOSA. Il prossimo 30 settembre sarà una data che in molti ricorderanno. Il diacono Antonio Campus, che nella cattedrale dedicata a Maria Immacolata sarà ordinato presbitero, dopo anni di studio e preparazione. Nicola Mette, artista originario di Sindia, che a Bosa ha in programma le fasi conclusive di una performance dal tema “Libertade Paridade e Sessualidade”. Come pure una intera comunità, che si interroga sul come i due appuntamenti, artistico e religioso, riusciranno a conciliarsi.

In uno scenario – nella città che coniuga una chiesa protagonista fin dagli albori del cristianesimo in Sardegna e tollerante luogo dove, ad esempio, l’irriverente carnevale assume secolare valenza di “rito” civile – che sembra attualizzare le vicende di Brescello, narrate dal geniale Guareschi.

Domenica in cattedrale si svolgerà dalle 17.30 la solenne cerimonia (con una festa che, con vari appuntamenti, si svilupperà durante l’intera giornata) dell’ordinazione sacerdotale di don Antonio Campus.

Mentre (luoghi e orario ancora da definire) uomini in abito tradizionale femminile e donne in costume sardo maschile saranno l’anima della performance artistica ideata da Nicola Mette, e diretta suscitare una profonda riflessione sui temi legati a libertà, uguaglianza e sessualità.

Concomitanza di eventi che ha inevitabilmente aperto un acceso dibattito, in piazza come sulle virtuali colonne di Facebook. Don Franco Oggianu, parroco della cattedrale, sull’argomento è garbato nella risposta quanto fermo nelle convinzioni: «Ribadisco che la chiesa, a nome della quale parlo, non ha niente contro la libertà che ciascuno possa esprimere le proprie opinioni. Pur professando evidentemente il cattolicesimo idee diverse sul dono della sessualità e della famiglia, voglio sottolineare. Ma ricordo che l’ordinazione sacerdotale di Antonio Campus è prevista da mesi e coinvolgerà tutta la comunità. Che quindi nello stesso giorno si programmi una performance su questi temi appare quasi come una possibile contrapposizione».

Don Franco, anch’egli sindiese, ricorda poi che Nicola Mette «ha servito messa come chierichetto per tanti anni in paese, quando iniziavo il mio ministero». Ma sulla data dell’impresa artistica a Bosa «la cosa migliore è che le due manifestazioni si tengano in giorni diversi, anche per il bene della pace nella comunità» il consiglio al compaesano. Insomma un invito a cambiare data, se non idea. In comune intanto c’è chi cerca di sbrogliare la matassa, con l’obiettivo di contemperare la convivenza fra laica libertà di espressione artistica e popolare partecipazione legata alla fede.

«“In un primo colloquio telefonico con l’artista si parlava di una location tra Turas, Bosa Marina ed il ponte in trachite; quindi di un arrivo a Bosa in barcone, poi della possibilità di utilizzare il Corso Vittorio Emanuele. Insomma non abbiamo ancora un formale progetto ben definito – precisa il sindaco Pierfranco Casula –. Se proprio la performance (prevista in mattinata a Macomer quindi a Sindia e poi a Bosa, ndc) non si può rinviare, la nostra indicazione sarà comunque di realizzarla al mattino».

Anche perché logisticamente «l’amministrazione non può garantire spazi e personale in concomitanza di un evento (l’ordinazione sacerdotale di Antonio Campus) prevista da tempo e che impegnerà tutte le forze a disposizione» conclude il primo cittadino.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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