La Nuova Sardegna

Oristano

La nuova vita dell’ex distretto militare

di Elia Sanna
La nuova vita dell’ex distretto militare

Il complesso monumentale della chiesa di San Francesco diventerà un polo archivistico e ospiterà una nuova piazza

21 settembre 2012
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ORISTANO. Un polo archivistico e una nuova piazza. Un progetto ambizioso che vede l’asse portante nell’ex distretto militare. Lo ha annunciato l’ingegnere Gabriele Tola, soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici della Sardegna.

L’ex distretto ed ex chiesa di san Francesco è attualmente un cantiere aperto. Gabriele Tola ha illustrato lo stato di avanzamento dei complessi (perché mancavano i soldi) lavori di restauro che hanno interessato lo stabile interno che sorge lungo via Sant’Antonio. Dopo averne tracciato il percorso storico il soprintendente si è soffermato soprattutto sulle prospettive future e di valorizzazione dell’edificio e delle aree circostanti.

«Il complesso monumentale di San Francesco ospitava sino al 1986 il distretto militare – ha ricordato l’ingegnere –, una caserma sotto tutti gli aspetti. L’uso militare, soprattutto negli ultimi 25 anni, ha causato gravi e radicali mutamenti architettonici. In dieci anni abbiamo recuperato gran parte dell’edificio, compreso il chiostro, rispettando i vincoli ai quali è sottoposto l’intero complesso. Era prioritario recuperare una parte delle vecchie mura della chiesa e del complesso gotico in generale, risanando anche una parte delle vecchie fondamenta».

L’ex distretto appartiene ancora al demanio militare, sino a oggi, infatti, non è stato ancora perfezionato il suo passaggio. Il soprintendente ha, inoltre, spiegato nel dettaglio tutti gli interventi effettuati nel complesso: «Abbiamo ripulito l’edificio per riportarlo all’impianto architettonico principale, abbiamo effettuato anche scavi e ricerche per ripristinare le pavimentazioni. Abbiamo riportato all’origine il bellissimo chiostro, sia gli interni che gli esterni, e effettuato tutti i lavori di consolidamento statico delle mura». Per realizzare tutta l’opera occorreranno almeno tre milioni. Recuperabili, forse, attraverso un progetto di riqualificazione urbanistica della parte di edificio, che si affaccia su via Sant’Antonio e il muro per potervi realizzare una nuova piazza da mettere a disposizione della città. Una vasta area che si affaccerà sul futuro polo archivistico che potrebbe ospitare anche, l’archivio storico del Comune e magari anche gli archivi e le biblioteche di San Francesco e della Cattedrale. Positivi i commenti del sindaco Guido Tendas: «Recuperare il complesso è fondamentale e arricchirà il patrimonio storico e culturale del capoluogo. L’idea di realizzare una nuova piazza è poi interessantissima. Non so se ci si riuscirà in cinque anni, ma l’obiettivo è chiudere al traffico la zona per realizzarvi una vasta area pedonale».

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