La Nuova Sardegna

Oristano

Cede la falesia, crolla la torre di Scau’e Sai

di Elia Sanna
Cede la falesia, crolla la torre di Scau’e Sai

San Vero Milis, è uno dei monumenti costieri di origine spagnola più importanti della zona del Sinis - FOTO - VIDEO

23 agosto 2012
3 MINUTI DI LETTURA





SAN VERO MILIS. L’intervento di restauro forse è partito troppo tardi e ieri pomeriggio la torre costiera di Scau’e Sai è crollata e gran parte delle sue pietre sono finite in mare. Un danno notevole per una delle più importanti torri costiere della costa occidentale dell’isola. La vecchia torre realizzata dagli spagnoli era in condizioni critiche da decenni. Si era parlato del suo restauro e gli interventi erano stati sempre rinviati. All’inizio dell’anno la Consevatoria delle Coste della Sardegna aveva deciso di lanciare una apposita campagna per salvare la torre costiera. La falesia sottostante era stata minata dal mare e aveva intaccato pericolosamente le fondamenta della Torre. L’appello era stato recepito dalla Regione, dalla Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano e dal Comune di San vero Milis. Pochi mesi fa era finalmente stati avviati quei benedetti interventi per salvare la torre spagnola. Era stato così deciso di spostare all’interno della costa, per un tratto di circa venti metri tutta la struttura. Una importante operazione di restauro che avrebbe permesso di salvare il monumento.

Ieri pomeriggio purtroppo e avvenuto improvviso e inatteso il suo crollo. La parte che si affaccia sul mare della torre, già minata da decenni non ha tenuto più, il suo peso è stato fatale e la falesia sottostante alla torre si è sbriciolata come il gesso. «Si è sentito un rumore sordo e poi uno schianto improvviso – hanno raccontato alcuni testimoni – avevamo pensato ad un cedimento della costa, come è avvenuto poco tempo fa anche lungo la costiera di Su Tingiosu, invece quando ci siamo avvicinati abbiamo scoperto che la parte esterna della torre era venuta giù». La zona non era più sicura ed è stato lanciato l’allarme. Da Oristano sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri della stazione di San Vero Milis e la polizia municipale. La notizia del crollo della famosa torre si è propagata in un baleno ed ha fatto il giro delle spiagge della zona. A Scau’e Sai sono arrivati anche decine di curiosi. Nel tardo pomeriggio anche il sindaco Adelia Murru ha voluto verificare di persona quanto era accaduto. Il primo cittadino si era battuta, come i suoi precedenti colleghi per salvate la torre costiera. Era stata lanciata una campagna di sensibilizzazione alla quale aveva aderito le principali associazioni ambientalistiche. Gli appelli erano stati lanciati al mondo politico. Senza un immediato progetto il suo destino sarebbe stato segnato. Era iniziata una battaglia contro il tempo, e il progetto più adeguato per salvare la Torre era proprio quello di arretrarla all’interno per all’allontanarla dalla falesia oramai compromessa. Quando si era vicini alla meta è accaduto purtroppo l’imprevisto. La parte del manufatto che si affaccia sul mare cristallino del Sinis è venuta giù improvvisamente lasciando una grave ferita sull’importante monumento. Poco meno di tre mesi fa i tecnici della Soprintendenza insieme agli esperti di una impresa specializzata avevano avviato i primi studi ed i carotaggi del terreno con l’obiettivo di procedere al trasferimento della Torre in tempi celeri. Prima di ferragosto i lavori erano stati sospesi e tutta la zona era stata transennata in attesa dell’atto conclusivo che avrebbe permesso di salvarla dal crollo.

Il direttore della Conservatoria delle coste della Sardegna, ha fatto sapere che questa mattina i tecnici della Soprintendenza effettueranno tutti gli accertamenti del caso per capire quali siano state le cause dell’inatteso crollo.

La Torre di Scau’e Sai si erge sul mare del Sinis tra il canale di Is Benas e la spiaggia di Is Arenas.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative