La Nuova Sardegna

ORISTANO. Non ha fine la sequenza delle denunce e delle segnalazioni di siti sui quali c’è il sospetto (si dovrebbe dire la certezza) di inquinamento da amianto. L’associazione regionale Ex esposti amianto, sede a Oristano, ne riceve in continuazione. I più recenti risalgono agli ultimi giorni, riguardano il litotale di Abba Rossa-Sassu,e la frazione di Silì in località Lugianas. In entrambi i casi sono state segnalate discariche e residui di materiali inerti in amianto: perlopiù rifiuti, pezzi di lastre, nel caso di Silì, forse i resti dell’insediamento dei casotti degli anni Settanta a Sassu.

«Questi casi dimostrano la drammaticità che ha assunto il problema delle discariche abusive nelle periferie della nostra città e in alcuni litorali della marina Oristanese», commentano dall’associazione. «Il fenomeno dell'abusivismo – aggiungono – non puo essere giustificato in nessun modo, (basta pensare ai costi della bonifica). L 'associazione continuerà a promuovere qualsiasi iniziativa finalizzata a sconfiggere il rischio amianto sensibilizando amministrazioni - enti - istituzioni - e parti sociali, al fine di promuovere una forte campagna di sensibilizazione e di conoscenza toccando anche aspetti dei vari benefici economici che si hanno quando si predispongono interventi di bonifica e di smaltimento nel rispetto delle leggi vigenti, garantendo cosi' cosi' il diritto di salute ai cittadini e la tutela dell'ambiente».

Per queste ragioni l'associazione stà prendendo contatti con la Provincia, con il Comune capoluogo e con tutti i Comuni della provincia per predisporre entro settembre un calendario di confronti pubblici per sensibilizzare cittadini e amministrazioni sul rischio amianto.