La Nuova Sardegna

Oristano

«Dal 2009 a Fenosu si vola per davvero»

Enrico Carta
«Dal 2009 a Fenosu si vola per davvero»

Repliche stizzite e secche smentite dopo il servizio di un quotidiano nazionale sui costi dell’aeroporto

09 agosto 2008
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ORISTANO. «Entro il 2009 si vola...». Sul serio. Parola di assessore, senza tema di smentite. Non è da solo Sandro Broccia, che si trova in compagnia bipartisan, assieme al presidente della Provincia Pasquale Onida e a Marcello Serra, presidente della Sogeaor, la società di gestione dell’aeroporto di Fenosu. Replica pronta e seccata, per mettere a tacere voci su un imminente disinteresse della Regione, che campeggiavano a tutta pagina su un quotidiano nazionale e che per mezza mattina hanno messo in allarme un po’ tutti. I sismografi davano per imminente una scossa del decimo grado della scala Mercalli, dopo che i soggetti interessati a Fenosu si erano lasciati nei giorni scorsi con tutt’altri intenti.

Insomma, quello che è stato l’aeroporto degli sprechi per tanti anni - le perdite del bilancio 2007 sono state di 700mila euro - sembra voler cambiare pagina. Le cifre per ora restano impietose e sembrano non giustificare la presenza di 18 dipendenti e i sette milioni che sono stati spesi per l’ampliamento della struttura (opere ancora in corso che finiranno entro i primissimi mesi del 2009, assicura Pasquale Onida).

Tutti gli enti interessati - ci sono anche il Comune, sebbene ultimamente con un ruolo più defilato, e la Camera di Commercio - si sono però sempre affrettati a spiegare che l’assunzione del personale e certi lavori bisogna farli in anticipo. Insomma, bisogna essere pronti perché altrimenti le autorizzazioni per diventare un vero aeroporto mica arrivano.

In attesa di queste, ecco altri numeri. Sempre nel 2007 sono stati 733 i passeggeri che hanno scelto di atterrare a Fenosu, poco più di due al giorno. E allora la domanda è inevitabile: ha senso mantenere aperta una macchina mangiasoldi del genere? I sì istituzionali si sprecano. «E non sono prese di posizioni campanilistiche», spiegano un po’ tutti.

«Se si dovesse partire oggi con una struttura ex novo - afferma l’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia - avrei molte perplessità, ma Fenosu esiste da tanto tempo. In provincia ci sono realtà turistiche importanti, nonostante siamo ben lontani dagli standard di altre zone dell’isola. Ci sono quindi fette di mercato che l’aeroporto può conquistare, altrimenti la Regione non avrebbe rinnovato il suo impegno come invece ha fatto qualche settimana fa partecipando alla ricapitalizzazione delle quote societarie». I contatti del resto in questi ultimi tempi si sono moltiplicati. Ne ha avuto diversi il presidente della giunta Pasquale Onida, che ha guardato soprattutto verso Cagliari. «Perché lo scalo funzioni - afferma - ci siamo posti l’obiettivo di essere complementari agli altri. Non vogliamo pestare i piedi a nessuno, sappiamo che ci sono settori di mercato che sceglierebbero Fenosu».

Merci o passeggeri? Tutti e due, con una prevalenza per le prime, sulle quali potrebbe giocare un ruolo determinante la centralità geografica. Sui voli di linea il discorso si fa più difficile. Bisogna trovare una ragione valida perché un aereo atterri qui piuttosto che ad Elmas. Già, Elmas, un’oretta scarsa di auto per raggiungerlo. E qui sta forse il vero nocciolo della questione.

Come giustificare due aeroporti così vicini se raffrontati al bacino di utenza? «Un senso c’è - spiega ancora l’assessore Sandro Broccia -. Spero molto nel piano industriale che verrà presentato a breve dal nuovo consiglio di amministrazione». Il resto lo dirà il mercato e di fronte alla prova dei fatti le parole conteranno davvero poco. Il 2009 darà le sue risposte.
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