Delfini uccisi e sfilettati ritrovati nelle acque della Maddalena
di Andrea Nieddu
La capitaneria indaga sul mercato illecito. La presenza delle carcasse è stata segnalata dal presidente del parco e da una biologa
24 giugno 2017
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LA MADDALENA. La Guardia costiera ha ritrovato due carcasse di delfino in avanzato stato di decomposizione, alla deriva nelle acque dell’arcipelago. Il ritrovamento è avvenuto nell’ambito dell’attività di controllo dell’operazione Mare sicuro 2017.
La segnalazione è arrivata dal direttore del parco, Yuri Donno e da una biologa dell’associazione Sea me Sardinia, che giornalmente operano per la tutela e la conservazione del mare e delle sue risorse, con particolare attenzione ai cetacei.
I due esemplari ritrovati in due diverse zone dell’arcipelago sono stati identificati nelle specie di tursiops truncatus e stenella striata. Mentre il primo potrebbe essere stato la vittima di una rete da pesca, dal momento che è stato rinvenuto con un pinna laterale in cancrena, il secondo esemplare è stato trovato con la parte ventrale rimossa, in gergo sfilettato. È stato possibile raccogliere solo qualche dato fisico dei due mammiferi a causa del loro avanzato stato di decomposizione per poi seguire le normali procedure di smaltimento attraverso il personale del Parco. La capitaneria di porto ha quindi avviato un’attività di controlli incrociati sul territorio di propria giurisdizione per verificare se gli artefici dell’accaduto possano essere pescatori locali o se possa esistere un commercio illecito della carne di delfino.
La guardia costiera e il Parco sono in prima linea nella tutela delle specie protette che sono parte integrante dell’ecosistema marino del rinomato Santuario Pelagos, meglio conosciuto come il Santuario dei cetacei.
La segnalazione è arrivata dal direttore del parco, Yuri Donno e da una biologa dell’associazione Sea me Sardinia, che giornalmente operano per la tutela e la conservazione del mare e delle sue risorse, con particolare attenzione ai cetacei.
I due esemplari ritrovati in due diverse zone dell’arcipelago sono stati identificati nelle specie di tursiops truncatus e stenella striata. Mentre il primo potrebbe essere stato la vittima di una rete da pesca, dal momento che è stato rinvenuto con un pinna laterale in cancrena, il secondo esemplare è stato trovato con la parte ventrale rimossa, in gergo sfilettato. È stato possibile raccogliere solo qualche dato fisico dei due mammiferi a causa del loro avanzato stato di decomposizione per poi seguire le normali procedure di smaltimento attraverso il personale del Parco. La capitaneria di porto ha quindi avviato un’attività di controlli incrociati sul territorio di propria giurisdizione per verificare se gli artefici dell’accaduto possano essere pescatori locali o se possa esistere un commercio illecito della carne di delfino.
La guardia costiera e il Parco sono in prima linea nella tutela delle specie protette che sono parte integrante dell’ecosistema marino del rinomato Santuario Pelagos, meglio conosciuto come il Santuario dei cetacei.