La Nuova Sardegna

Olbia

Migranti, Santa Teresa gira a Porto Pozzo il risarcimento statale 

di Walkiria Baldinelli
Migranti, Santa Teresa gira a Porto Pozzo il risarcimento statale 

Grazie all’accoglienza il Comune ha ricevuto 95mila euro L’assessore Mannoni: «Miglioreremo vie, piazze e arredo» 

06 giugno 2017
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SANTA TERESA. Cinquecento euro per ogni migrante ospite nel centro temporaneo di accoglienza dell'hotel Porto Pozzo. 95mila 500 euro in tutto. Il contributo statale è accreditato nelle casse comunali, l’ente potrà investire la somma in qualunque modo poiché non c’è un vincolo di destinazione. L'amministrazione ha così deciso di spenderla per realizzare opere pubbliche nella stessa frazione in cui è collocata la struttura di accoglienza. «Lo stanziamento statale è una sorta di “risarcimento” ai comuni impegnati nell'accoglienza dei richiedenti asilo politico – spiega l'assessore alle Finanze, Ignazio Mannoni –. La cifra entra direttamente nelle casse dell'ente e è a disposizione del paese. Nel nostro caso l'importo di quasi 100mila euro è stato inserito come variazione al bilancio di previsione 2017-2019 “vie, piazze e arredo urbano”, che porteremo in aula consiliare il prossimo 13 giugno contestualmente all'approvazione di un'altra variazione: il piano di rientro per il disavanzo di amministrazione di 300mila euro del bilancio consuntivo del 2016». I 95.500 euro sono stati stanziati con la legge di bilancio dello Stato e si basano sulle presenze in tutte le tipologie dei centri che ospitano migranti: centri di prima accoglienza, strutture temporanee come quella che a Porto Pozzo si affaccia sulla statale di collegamento Santa Teresa-Palau, Sprar (Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Il numero dei migranti ospitati nell'hotel all'ingresso della frazione oscilla tra 190 e 200. I primi 143 che varcarono la soglia dell'albergo furono trasferiti a dicembre 2015 dall'ex centro-capannone di Cargeghe. L'edificio nel piccolo comune in provincia di Sassari chiuse i battenti per questioni di sicurezza, oltre che problemi logistici. Lungi dai luoghi comuni in tema di accoglienza, lo stesso primo cittadino sottolineò che fu una decisione calata dall'alto, poiché la convenzione sottoscritta allora da chi gestisce il servizio di accoglienza temporanea è la stessa proprietaria dell'hotel Porto Pozzo. Al di là delle procedure di legge legate al servizio di accoglienza migranti l'inserimento nella piccola comunità che conta 200 stanziali in inverno è molto delicata. Ora il Comune ha deciso di reinvestire nella frazione il contributo statale.
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