La Nuova Sardegna

Olbia

Migranti, accuse a Biancareddu «Piano d’accoglienza assente»

di Angelo Mavuli
Migranti, accuse a Biancareddu «Piano d’accoglienza assente»

L’opposizione di “Ripensare Tempio” all’attacco per la mancata adesione al progetto Sprar «Un errore, perché ora il prefetto può decidere di imporre in città un centro d’accoglienza»

23 maggio 2017
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TEMPIO. «A tutt’oggi il comune di Tempio, al contrario dei comuni limitrofi, non ha aderito al progetto Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo rifugiati), finanziato quasi interamente dall’Unione Europea, che prevede la micro accoglienza diffusa nei Comuni. Che ospiterebbero un numero di migranti già titolari di una forma di protezione e proporzionato al numero dei residenti. Per Tempio il numero di migranti da ospitare con lo Spar sarebbe di circa 40 persone». Questa la premessa di un comunicato stampa emesso domenica - giornata di sbarchi nell’Isola con l’arrivo a Cagliari di 643 muovi migranti - dal gruppo consiliare di minoranza “Ripensare Tempio” e a firma diei consiglieri Antonio Addis, Daniela Campra e Sebastiana Carta.

«L’Anci e il Governo - spiega “Ripensare Tempio” - hanno indicato come soluzione sostenibile al fenomeno della migrazione la micro accoglienza diffusa,che prevede, fra le altre cose, che nei Comuni accoglienti non possano essere aperti Centri di prima accoglienza gestiti dalle Prefetture o affidati a soggetti privati. Praticamente - sostiene il gruppo consiliare - è l’unica strada, attualmente percorribile, per evitare i ben noti problemi di sicurezza e di controllo del territorio comunale. Siamo consapevoli che l’argomento è molto delicato e tocca diverse sensibilità. Non è facile pensare e parlare di accoglienza in un momento di crisi, di disoccupazione, di licenziamenti, di carenza di alloggi, di difficoltà nel contrastare la povertà, di Ong colluse con gli scafisti e di speculazioni sull’accoglienza. Ed è assolutamente comprensibile l’atteggiamento di rifiuto nei confronti di coloro che vengono a cercare nella nostra terra ciò che non è garantito neanche a chi ci vive».

«Dobbiamo considerare però - dice ancora il comunicato di “Ripensare Tempio” - che un numero considerevole di persone abbandona la propria terra perché è impossibilitato a viverci a causa di guerre, persecuzioni e devastazioni ambientali. Queste persone si spostano non per invaderci ma per sopravvivere. Certamente, sollevare il problema, cercare il confronto sulle diverse possibilità per una possibile accoglienza con la garanzia della sicurezza e il controllo della situazione non paga in termini di consenso. Riteniamo però che una seria riflessione e un confronto all’interno del consiglio comunale siano doverosi - conclude “Ripensare Tempio” -. In caso contrario la scelta sarà quella di chiudere gli occhi, di fare finta che il fenomeno della migrazione non esista e lasciare (e quindi subire) la decisione alle Prefetture che potrebbero essere molto più penalizzante del mai discusso progetto Spar. È questa la scelta dell’amministrazione Biancareddu? Al sindaco ed alla giunta chiediamo quale posizione intendano assumere relativamente a questo tema».

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