La Nuova Sardegna

Olbia

Appalto Assl, dubbi sulla ditta indagata

di Serena Lullia
Appalto Assl, dubbi sulla ditta indagata

In scadenza la proroga alla Clea per il servizio di lavaggio della biancheria. L’impresa vincitrice della gara accusata di truffa

24 aprile 2017
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OLBIA. Una manciata di giorni e la Clea concluderà il servizio di lavaggio e sterilizzazione della biancheria per la Assl di Olbia. La proroga del contratto dell’impresa gallurese scadrà il 30 aprile. La prima conseguenza è stato il licenziamento di 40 dipendenti. Troppo poche le commesse per pagare tutto il personale. Ma ancora oggi nessuno sa se l’azienda sanitaria intende assegnare il nuovo appalto alla “Hospital service”.

Lavaggio a Chieti. L’impresa abruzzese è risultata vincitrice della gara ma il proprietario, Antonio Colasante, è accusato dalla Procura di Lanciano di truffa ai danni della Asl della provincia di Chieti. I sindacati lanciano l’allarme. «L’ appalto è attualmente sospeso e nonostante i nostri appelli non sappiamo cosa la Assl di Olbia intenda fare – spiegano il segretario regionale Filctem-Cgil Giacomo Migheli e il coordinatore provinciale di Olbia Filctem-Cgil Marino Bussu –. Già a marzo avevamo manifestato la nostra incredulità per il fatto che la Assl avesse valutato come più affidabile, tra le varie offerte, quella della società abruzzese Hospital service. La ditta non ha nessuno stabilimento di lavanderia e neppure di una sede logistica in Sardegna. Per cui ai normali costi del personale e dei trattamenti contrattuali si sommano inevitabilmente i costi di trasporto dei traghetti. La biancheria dovrà essere trasportata in nave da Olbia a Civitavecchia, successivamente con i mezzi gommati attraverserà gli appennini sino a Chieti, dove verrà lavata e sterilizzata prima di ripartire e compiere il tragitto di rientro verso Olbia. La nostra incredulità deriva dal fatto che ci riesce difficile capire quali possano essere i margini di maggiore competitività di questa società rispetto alle imprese locali che dispongono in Sardegna di cinque stabilimenti di lavanderia e due centrali di sterilizzazione».

Posti di lavoro a rischio. Il sindacato ricorda le conseguenze dell’assegnazione del bando di Olbia fuori dalla Sardegna. Le aziende sarde sono finite al secondo e terzo posto in graduatoria. «Abbiamo espresso in più occasioni le nostre preoccupazioni per le ricadute occupazionali negative che questa decisione avrebbe determinato, con la possibile perdita di molti posti di lavoro, come dimostrato purtroppo dal ridimensionamento dell’organico della Clea – continua Bussu –. Eppure, nonostante i nostri appelli alla Regione, sino ad oggi non ci risulta che le istituzioni abbiano avviato alcuna indagine conoscitiva. Per questa ragione rinnoviamo il nostro invito alla Regione perché faccia chiarezza su questa situazione che sta causando problemi occupazionali pesanti nell’intero territorio gallurese».

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