La Nuova Sardegna

Olbia

Furti e rapine, corsa ai sistemi di allarme

di Tiziana Simula
Furti e rapine, corsa ai sistemi di allarme

Cresce la richiesta da parte dei cittadini e dei commercianti di dispositivi di videosorveglianza nelle case e nei negozi

18 aprile 2017
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OLBIA. Vogliono sentirsi più sicuri dentro le proprie case e nei loro negozi. La paura di ritrovarsi faccia a faccia col ladro è un timore che agita la tranquillità di molti cittadini, sempre più propensi a investire in sicurezza a protezione dei propri averi e soprattutto della propria incolumità. L’ultimo fatto di cronaca nera, il delitto di Budoni, dove una commerciante è stata uccisa nel suo negozio con undici coltellate, ha avuto un forte impatto emotivo anche in città. «All’indomani dell’omicidio siamo stati contattati da diverse attività commerciali che ci chiedevano come poter rafforzare i dispositivi di sicurezza di cui i loro negozi erano già dotati», spiega Domenico Salvaggio, titolare dell’istituto di vigilanza Ol Securpol (fondata nel 1998 dalla famiglia Marzo), che da quindici anni opera sul fronte della sicurezza privata a Olbia e in tutta la provincia. Tra i suoi “clienti” anche il Comune di Olbia, il tribunale e la Procura di Tempio Pausania.

Col passare degli anni, Salvaggio ha visto crescere e modificare le richieste degli utenti: non più solo attività commerciali e proprietari di grandi ville come accadeva un tempo, ma anche proprietari di normali appartamenti in centro e in periferia, che ricorrono sempre di più ai sistemi di allarme per scongiurare il pericolo di furti e rapine. «La minaccia che temono maggiormente non è tanto il danno economico per la perdita dei beni, quanto il rischio di subire un’aggressione. Questo è ciò che loro stessi mi raccontano quando contattano l’azienda», dice. L’ultima frontiera dei sistemi di sicurezza è una sorta di telecomando: basta schiacciare il pulsante e scatta l’allarme alla centrale operativa di via Ciro Menotti. «La richiesta di questo dispositivo antirapina è cresciuta parecchio negli ultimi tempi, sia da parte dei cittadini che dei commercianti – spiega Salvaggio –. Negli ultimi dieci anni, da quando si è acuita la crisi economica, e soprattutto negli ultimi tre, abbiamo registrato una crescita nelle richieste dei sistemi di allarme e di video sorveglianza. Nella zona di viale Aldo Moro, ad esempio, abbiamo installato e seguiamo attualmente un centinaio di sistemi di allarme e di videosorveglianza in negozi e abitazioni». C’è poi chi, per difendersi dai topi d’appartamento, decide di farsi installare l’impianto di sicurezza perimetrale: l’allarme scatta non appena si cerca di forzare porte e finestre. Altro modo per proteggersi è la televigilanza in diretta: telecamere collegate direttamente con la centrale operativa. Infine, la video sorveglianza. Importante deterrente per la criminalità e prezioso alleato nelle indagini delle forze dell’ordine in caso di reati. «Le forze dell’ordine sono l’istituzione principe della tutela della sicurezza a cui noi rendicontiamo tutta la nostra attività – conclude Salvaggio – , mettendo a loro disposizione, come nostro dovere, le immagini della video sorveglianza ogni volta che ce ne viene fatta richiesta».

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